di ROSITA SPINOZZI –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ci vuole coraggio e un pizzico di sana follia per aprire una redazione in pieno centro, a San Benedetto del Tronto. Una redazione che possa ospitare idee e menti libere, personalità diverse ma al tempo stesso complementari, con il fine di realizzare un progetto da condividere con la cittadinanza a cui viene data la possibilità di diventare parte integrante dell’informazione. I tempi sono difficili, conosciamo bene la crisi che c’è nel mondo della carta stampata e non solo. Inoltre di giornali online ce ne sono già tanti, diretti da colleghi stimatissimi che svolgono bene il proprio lavoro. Che senso ha dare vita ad una testata in più? La risposta per me è stata immediata, altrimenti non avrei messo in discussione tutto quello che avevo per far nascere Il Graffio. La risposta sta nella diversità, che non è affatto sinonimo di presunzione. Ma di creatività, desiderio di partorire una testata online che, rispettosa dell’informazione, avesse delle caratteristiche tali da andare oltre la notizia e il territorio stesso. In punta di piedi, con umiltà ma anche con determinazione. Chi opera nel campo della comunicazione sa bene quali sono le notizie che attirano di più l’attenzione del lettore e, giustamente, le sviluppa. Noi intendiamo offrire un servizio parallelo, di approfondimento, di confronto con le persone, ospitando anche notizie che si aprono verso altre città, vicine e lontane. Pertanto la nostra sarà una redazione “aperta” e multimediale che, oltre a professionisti, accoglierà anche l’operato della gente comune, di chi ha voglia di far sentire la propria voce. Per farlo era necessario avere a disposizione un luogo concreto e accogliente, facile da raggiungere e, soprattutto, ben visibile. Una redazione, appunto, dotata di uno studio televisivo dove rendere per immagini l’informazione che intendiamo produrre. Uno spazio in cui abbiamo allestito anche una piccola biblioteca, fruibile a chi ci verrà a trovare, dove gli autori locali e gli artisti potranno collocare i loro libri e cataloghi. Inoltre il sito stesso offre possibilità di interazione poiché al suo interno ospita spazi in cui pubblicheremo fotografie, opere d’arte, racconti, poesie che riceveremo durante il nostro percorso. Il tutto con un occhio attento alla Cultura e alla “sambenedettesità”. Il percorso è stato lungo, ma alla fine è nato Il Graffio, il cui nome simboleggia l’intento di graffiare un po’ la superficie delle cose per fare chiarezza. Oltre alla parte giornalistica, la testata online propone una serie di interessanti rubriche che vedono scendere in campo persone note da un punto di vista sociale e culturale, di cui sono veramente orgogliosa. Non mancheranno, poi, “camei” di penne stimate che ho avuto il piacere di conoscere nel mio percorso lavorativo. Le persone a cui devo dire grazie sono veramente tante, e questo mi fa sentire davvero fortunata perché vuol dire che in molti hanno recepito la “bontà” del mio messaggio, il mio sconfinato amore per questa professione che da oltre vent’anni mi riempie e complica gioiosamente la vita. Fra i tanti grazie, tre brillano su tutti e sono quello rivolto a Umberto Candiani, che mi ha supportato in questo progetto, a Deborah Spinozzi, eccezionale interior design, dal cui genio creativo è nata la redazione del Graffio, ad Angelo Maria Ricci per aver realizzato un logo d’autore. Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma l’emozione comincia a prendere il sopravvento, quindi meglio rimboccarsi le maniche e partire! Con tutti voi al mio fianco e, vi assicuro, è una sensazione bellissima.