di ROSITA SPINOZZI –
Aria di Natale, tempo di regali. La crisi fa l’inchino a Babbo Natale perché la frenesia dello shopping festivo, anche se più contenuta rispetto agli anni passati, non sente ragioni. In sintesi, un piccolo cadeau non può mancare sotto l’albero: rischierebbe di rovinare tutta la “scenografia”, magari causando anche musi lunghi. Ironia a parte, il regalo più innovativo che si possa fare nell’era social, a mio avviso, è un libro. Uno “strumento antico” ma utile. Per di più terapeutico per una sana disintossicazione dai tentacoli del web, dalle ore trascorse a scorrere la home di facebook, a buttare un occhio sulla bacheca, a leggere notifiche, fare post, twittare e via dicendo. In Italia si legge poco, anche se la piccola editoria è fiduciosa perché la decrescita negli ultimi tempi si è fermata raggiungendo una sua stabilità grazie ai cosiddetti “lettori forti”, che acquistano almeno dodici libri l’anno. Nonostante ciò resta sempre bassa la percentuale di chi legge se paragonata alla Francia (84%), Germania, Norvegia (90%). Ma una luce spunta all’orizzonte, perché se da una parte decresce il numero dei nuovi lettori, dall’altra cresce il settore dei ragazzi. Non a caso le statistiche indicano che sono proprio i giovanissimi a leggere di più nella nostra società, con un picco nella fascia di età compresa tra gli 11 e 14 anni. Motivo per cui è fondamentale l’importanza dell’educazione alla lettura, che non è poi così facile come si pensa. I lettori si formano da piccoli e non solo a scuola, ma anche nell’ambiente familiare. Più libri e lettori ci sono in casa, più il bambino si sente stimolato verso questa realtà. L’esempio dei genitori è importante, così come altrettanto importante è l’ascolto, il sentir leggere l’adulto. E questo vale anche nella fase prenatale, in quanto l’approccio alla lettura è immediato e porta sempre con sé buoni frutti. I bambini che leggono, infatti, socializzano facilmente e hanno anche una fantasia molto più sviluppata rispetto agli altri. Ma leggere fa bene a tutti, grandi e piccini. Ed ecco che, torno a ripetere, siate innovativi e regalate un libro a Natale. Oltre alla pancia, nutrite anche la mente. Facebook, twitter, instagram e quant’altro non scompariranno dalla vostra mente, saranno sempre lì a farvi compagnia. Ma volete mettere la soddisfazione di sfogliare le pagine di un buon libro? Mio nipote ha otto anni e ha già un suo tablet. Ma ha anche una zia che quest’anno gli farà trovare un libro sotto l’albero (“Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, non può mancare in nessuna libreria). Forse non ne sarà parecchio entusiasta, ma sono certa che quando lo leggeremo insieme cambierà idea. Osate, dunque. Regalate un libro e con questo gesto darete nuova linfa vitale a quello che, pur sempre, resta il veicolo più diffuso del sapere.