di EUGENIO DE ANGELIS –
Le sale sotto Natale sono ostaggio dei film a lunga tenitura, lasciando anche questa settimana poco spazio al resto. Come prevedibile Star Wars sta macinando incassi di gran lunga superiori a tutti i concorrenti (in due weekend ha superato i 9 milioni), mentre i cinepanettoni, pur largamente distribuiti, arrancano (meno di 2 mln per De Sica, addirittura sotto il milione Boldi), confermando il trend degli ultimi anni. Continua a riscuotere un (forse) inaspettato successo Assassinio sull’Orient Express che dopo un mese ha superato i 10 milioni (una rarità nel panorama attuale), mentre resiste Woody Allen, poco sopra il milione. Tra le uscite della scorsa settimana, il cartone Ferdinand è quello che ha fatto meglio, ma il suo successo sarà sicuramente di breve durata con l’arrivo nelle sale del nuovo film della Pixar.
Coco sarà infatti con tutta probabilità uno dei protagonisti del box office globale per tutto l’inizio del nuovo anno. La Pixar si cimenta qui per la prima volta con l’immaginario messicano, fortemente caratterizzato da scenografie e personaggi ispirati al celebre dia de muertos. Protagonista è un piccolo aspirante mariachi che tra una variopinta famiglia che lo ostacola e il pericolo di finire nell’aldilà a suonare per scheletri danzerini dovrà cercare di coronare il suo sogno. Con l’unica, straordinaria eccezione di Inside Out, negli ultimi anni la Pixar sembra essere regredita a storie dalle dinamiche molto più convenzionali e dalla morale semplicistica, quasi si fosse “disneyizzata”. Coco pare dare purtroppo la stessa impressione, attingendo questa volta a piene mani da un mondo già ben codificato che non lascia grande spazio all’inventiva, pur con gag e personaggi secondari che renderanno comunque piacevole la visione.
Ferzan Ozpetek è uno degli “autori popolari” più in voga in Italia e l’uscita del suo ultimo film nel periodo natalizio potrebbe quindi essere stata una buona mossa, nonostante i recenti mezzi passi falsi (Rosso Istanbul e Allacciate le cinture). Con Napoli velata Ozpetek sembra volersi rilanciare in quello che inizia come un melodramma passionale per trasformarsi ben presto in un thriller investigativo nel quale Napoli e i suoi misteri hanno un ruolo di primo piano. A interpretare la protagonista è una finalmente ritrovata Giovanna Mezzogiorno, affiancata dall’astro nascente Alessandro Borghi e da tanti altri nomi noti del panorama italiano. Film dalla forte componente carnale e passionale, sembra rientrare nelle corde del regista che non è nuovo all’unire sacro e profano, alto e basso, anche se ha spesso finito col volare troppo vicino al sole e bruciarsi le ali. In questo caso il rischio sembra persino più alto dati i richiami piuttosto espliciti a nientemeno che Hitchcock e Kubrick (almeno quello di Eyes Wide Shut) che potrebbe amplificare ulteriormente un eventuale tonfo. D’altronde il regista italo-turco ha sempre dimostrato di possedere una buona “mano” dietro la macchina da presa e il soggetto questa volta è abbastanza intrigante da concedergli una possibilità.
Unico altro film in uscita, anche questo italiano, è Come un gatto in tangenziale. La nuova commedia di Riccardo Milani riunisce la collaudata coppia Paola Cortellesi e Antonio Albanese dopo la sua ultima fatica Mamma o papà. In questo caso i due interpretano personaggi dalle caratterizzazioni opposte: una borgatara coatta che vive nelle case popolari e un padre di buona famiglia dell’alta borghesia romana. I due si ritrovano malvolentieri a dover passare del tempo insieme per far felici i rispettivi figli adolescenti che si sono appena messi insieme. Come è facile immaginare tutta la comicità si fonda sulla contrapposizione tra centro e periferia, o se si preferisce tra differenti classi sociali, che risulta ovviamente in una serie di situazioni paradossali, accentuate da una Cortellesi in versione “parolacciara” che sicuramente strapperà più di una risata. Muovendosi su dinamiche risapute, però, l’unico vero motivo di interesse potrebbe risiedere nello sviluppo del rapporto tra i due protagonisti; se verrà trattato senza abusare dei soliti schematismi potrebbe non risultare nell’ennesima (discreta) commedia italiana.