Guai a chi tocca Babbo Natale

di ROSITA SPINOZZI –

La figura di Babbo Natale è sacra per un adulto, figuriamoci per un bambino. Il panciuto signore vestito di rosso che, con tanto di barba bianca e sorriso stampato sul volto, arriva ogni anno a Natale con la sua slitta trainata dalle renne e con alle spalle un sacco pieno di doni, è nell’immaginario collettivo quanto di più rassicurante possa esserci. Il tintinnio dei campanellini, quella musica gioiosa nell’aria, l’idea della neve (che a volte c’è per davvero): tutto contribuisce a incantare i bambini, e far riemergere negli adulti quello spirito fanciullino che spesso la quotidianità tende a reprimere. Poi un giorno accade che un dipendente di una catena inglese di articoli sportivi, forse per stanchezza o esasperazione, dice a un bambino di soli otto anni che “Babbo Natale è morto e le sue ossa sono sepolte”. Parole che suonano male alle orecchie di un adulto, ma che possono essere decisamente nefaste per quelle di un bambino. Il piccolo in questione, infatti, ne è rimasto traumatizzato e la mamma,giustamente indignata, ha subito scritto sulla pagina Facebook dell’azienda esprimendo disappunto nei confronti di chi ha tolto al suo bambino un prezioso tassello d’infanzia, contaminando così la magia del Natale. Tempestive le scuse dell’azienda, pronta a riparare con una sorpresa tale da poter dimostrare al bambino l’esistenza di Babbo Natale. Tutto è bene quel che finisce bene, ma alcune considerazioni, però, bisogna farle. Babbo Natale è una figura cara, viene dai più considerato come un membro di famiglia, come il nonno che tutti vorrebbero. La sua immagine è gioiosa e rassicurante, porta con sé un alone di calore umano e buoni propositi. Dire a un bambino che Babbo Natale non esiste non è poi così grave come dire invece che è morto. Scoprire la vera identità del personaggio procura una delusione che poi con il tempo passa, mentre l’idea della morte è insanabile perché procura sofferenza, in questo caso, gratuita. È come dire a bruciapelo a un bambino che non vedrà più una figura genitoriale, in quanto morta e sepolta. Le parole hanno un peso e a volte sono macigni. In questo caso diventano pesanti come una intera montagna. Di recente, con i social, c’è un sovraccarico di informazioni di cui a volte non si avverte neanche la necessità. Tutti postano tutto. Si mente e si dice la verità. Anzi, adesso va di “moda” dire soprattutto verità scomode. Chiamiamola pure una sorta di nevrosi. Ma nessuno, sia chiaro, è autorizzato a toccare figure entrate a far parte nella sfera emozionale di un bambino, come Babbo Natale in primis e i personaggi delle favole. Perché i bambini tendono a identificarsi in loro, e questo passaggio è importante in quanto, spesso, riconoscono i propri limiti e vincono le paure. La fantasia è il regno dei più piccoli (e spesso salva anche gli adulti), è nel mondo immaginario che si vivono le avventure più incredibili, che si fanno i sogni più belli, che si impara che al mondo esistono i buoni e i cattivi. Ovviamente si sceglie di stare dalla parte dei buoni, quindi ci si orienta verso le buone azioni. E la morte, essendo un lato oscuro, fa parte dei cattivi. Dire che Babbo Natale è morto equivale a sopprimere una figura portatrice di gioia, è come prendere a sassate l’idea di un mondo fatto di luce e purezza. I bambini sono pagine immacolate su cui scrivere il futuro. Il dipendente inglese sopra citato, molto probabilmente, avrà avuto una vita difficile e magari lo stress ha preso il sopravvento. O forse è semplicemente una persona abituata a parlare prima di connettere il cervello. Chissà? A noi interessa sapere che il bambino sta bene e nel suo immaginario Babbo Natale è tornato ad essere vivo e vegeto. Come lo è ancora nel mio, che di anni ne ho parecchi di più del bambino inglese. E sono stata premiata: il 16 dicembre, in anticipo con i suoi tempi, Babbo Natale è sceso con la slitta e ha partecipato all’apertura della redazione del Graffio. Esiste un dono più bello dell’avere vicino Babbo Babbo Natale, in carne e ossa, il giorno in cui si avvia la propria attività? Per gli scettici c’è il video sulla nostra web tv.
Babbo Natale esiste, eccome, e guai a chi lo tocca!