di ROSITA SPINOZZI –
In principio fu Demi Moore, poi vennero tutte le altre. A fare cosa? A mettere orgogliosamente in bella mostra il proprio pancione di futura mamma. La protagonista di Ghost osò nel 1991, anno in cui uscì la copertina di Vanity Fair in cui era ritratta, incinta e nuda, dal formidabile obiettivo di Annie Leibovitz. E fu subito tendenza. Ecco arrivare le pance celebri di Monica Bellucci, Michelle Hunziker, Belen Rodriguez, Serena Williams, Nina Moric, Asia Argento, Beyoncé, Madalina Ghenea, Micol Olivieri, Caterina Balivo, fino al “pancino” di Chiara Ferragni… la lista potrebbe continuare all’infinito. C’è persino chi si ritrae in sala parto, come la compagna del calciatore Ronaldo, e prima ancora di lei la moglie della rockstar Robbie Williams. Quest’ultima addirittura ha sopportato le doglie del parto con il marito che cantava saltellando per tutta la stanza. Roba da tirargli dietro uno stivale camperos, ma di quelli pesanti. I più social sono indubbiamente la blogger per eccellenza, Chiara Ferragni, e il rapper Fedez che ormai hanno talmente condiviso di tutto e di più (persino l’ecografia!) tanto da aver annullato ogni nostra, eventuale, fantasia su di loro. Poveri noi, ce ne faremo una ragione. Tutto questo preambolo per arrivare a un interrogativo che va oltre la sovraesposizione mediatica: è di buon gusto esibire le proprie rotondità in un momento così delicato? Non è semplice rispondere in maniera netta, in quanto resto del parere che ogni cosa debba essere fatta nel modo giusto, e che in medio stat virtus (le locuzioni latine non sbagliano mai). É l’equilibrio che traccia quella linea sottile che separa l’eleganza dal cattivo gusto. Il confine è labile, basta un attimo per far sì che tutto degeneri. Il pancione non è di certo un tabù e la gioia di diventare madre rende la donna più bella, gli occhi le brillano come non mai, e ogni piccolo cedimento fisico diventa sopportabile in funzione del bambino che stringerà tra le braccia una volta conclusi i nove mesi di gravidanza. Il desiderio di condivisione di una gioia così grande è naturale, soprattutto in un Paese come il nostro – uno dei meno prolifici al mondo – dove l’età media in cui si partorisce è salita a oltre i trent’anni. Il traguardo di mettere al mondo un bambino supera ogni aspettativa, va oltre la carriera, il successo, mette in secondo piano l’idea di avere un corpo perfetto e se prima una smagliatura avrebbe potuto causare una crisi isterica in alcune, adesso diventa quasi gradevole in quanto segno tangibile di quanto sta accadendo. La gravidanza è una delle più grandi rivoluzioni, fisica e mentale, e non passa di certo inosservata. E se da un lato c’è chi la vive con pudore, dall’altro c’è chi sente il bisogno di gridarla ai quattro venti. Esiste il libero arbitrio, e in un momento come questo non sono veramente nessuno per dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ma un augurio, però, è lecito farlo: che siano sempre il buon senso e un pizzico di sobria contenutezza a guidare le “azioni espositive” delle signore in dolce attesa. Pancione in mostra sì, ma con garbo. E non solo perché è una questione di bon ton, ma anche perché è giusto proteggere i nascituri che spesso rischiano di avere una vita digitale che anticipa addirittura quella reale. Lo specchio dei nostri tempi è questo, i social hanno contagiato tutto e tutti, il desiderio di essere protagonisti oggi si può soddisfare a colpi di post e selfie. Resta il fatto che il pancione materno non ha eguali, è scrigno prezioso di vita e non può procurare alcuna forma di turbamento. Così come è un vero miracolo della natura vedere una madre allattare il proprio figlio, e non solo nelle pareti domestiche ma in qualsiasi luogo si trovi. Sì alla maternità, sì al pancione coperto o scoperto che sia. Ma senza mai dimenticare il buon gusto. Non create account ai bambini prima ancora che nascano, e una volta venuti al mondo lasciateli liberi di essere semplicemente bambini. Per i social c’è tempo.