di MASSIMO CONSORTI –
Mr Don è una benedizione per la nostra categoria. Non sappiamo cosa scrivere? Ecco che interviene lui, twitta e la notizia è bella e pronta. In tutta la nostra carriera, come lui ne abbiamo conosciuto solo uno, ha governato in Italia una ventina di anni ed era una fonte inesauribile di spunti comici, drammatici, grotteschi. Se possibile, Mr Don è peggio perché alza la posta dei giochi nei quali si butta senza conoscerne le regole, senza pudore, con quel fare alla John Wayne che non ci piaceva manco da bambini, e che ci spingeva a tifare per Geronimo.
Incontro con alcuni membri del Congresso, repubblicani e democratici, nello Studio Ovale. L’occasione è uno scambio di pareri sul problema dei Dreamer che, se volessimo ridurre a livello di battuta, potremmo paragonarlo a quello dello Ius soli da noi.
Evitando accuratamente di entrare nel tema specifico dell’incontro, Mr Don si lascia andare all’ennesima filippica sugli immigrati perché, quando si tratta di riaffermare il ruolo dell’America razzista, lui è sempre in prima fila, il primatista dei primatisti. The President propone, nell’ordine, di togliere lo status di protetti agli haitiani, ai salvadoregni e a tutti gli africani definendole persone che provengono da “shithole countries”, letteralmente “cessi di paesi”. Non solo, dei 15mila haitiani arrivati negli Usa, Trump dice: “Hanno tutti l’Aids”, mentre è molto più buono con i 40mila nigeriani: “Non torneranno più nelle loro capanne”.
Mr Don, al contrario, auspica che in America possano arrivare popolazioni più evolute in grado di dare quel valore aggiunto all’immigrazione di cui straparla da tempo. E indovinate chi sarebbero estremamente graditi al presidente? I norvegesi. Non si sa perché non si sa per quale ragione, gli eredi dei vichinghi sarebbero gli ospiti ideali per la prefigurazione dell’America del futuro.
Alla notizia dell’ammirazione di Trump nei confronti dei norvegesi, Richard Durbin, congressista democratico, è stato colto da un irrefrenabile attacco di risa che lo ha fatto finire sotto il divano dello studio Ovale, salvato da un possibile soffocamento dal pronto intervento di Melania.
A conclusione dell’incontro, Mr Don ha dato un’altra notizia ai suoi ospiti. Rimirandosi le unghie come Marlon Brando nel Padrino, ha detto “poi vi dico che credo di avere un buon rapporto con Kim Jong-un”. A quel punto, anche il senatore repubblicano Lindsay Graham, è finito sotto il divano.