La longevità che deriva da un amico a quattro zampe

di ROSITA SPINOZZI –
Il cane è il migliore amico dell’uomo, su questo non si discute. La sua fedeltà è addirittura epica: sfido chiunque, leggendo l’Odissea, a non provare un moto d’affetto incondizionato per Argo che, prima di passare a miglior vita, ha aspettato per vent’anni il ritorno del suo amato padrone Ulisse. Lo ha riconosciuto persino travestito da mendicante. Argo compare soltanto in un passo del poema omerico, ma è più che sufficiente per restare nel cuore di tutti noi. A supporto di ciò, molti secoli dopo, arriva il grande schermo con il commovente film Hachiko, tratto da una storia vera, che celebra il forte legame di amicizia tra lo splendido cane di razza Akita e il suo padrone, interpretato dal sempreverde Richard Gere. Ebbene, mi fermo qui con le “reminiscenze cinofile”, perché ce ne sarebbero davvero tante. Ma c’è una considerazione da fare: avere un cane aiuta a vivere più a lungo. Non è, questa, un’ipotesi campata per aria perché a confermarlo è una ricerca dell’Università di Uppsala, la quale sostiene che condividere la propria casa con un amico a quattro zampe riduce il rischio di morte, soprattutto per quanto riguarda le malattie cardiovascolari. Tale ricerca è stata condotta su ben 3,4 milioni di cittadini svedesi, e ha confermato appieno la tesi in questione. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, ha preso in considerazione lo sviluppo della salute di uomini e donne compresi in una fascia d’età fra i 40 e gli 80 anni, partendo dal 2001 e proseguendo per i dodici anni successivi. L’analisi dei ricoveri ospedalieri, dei certificati di malattia e quant’altro, dimostrano che i proprietari di cani hanno sviluppato in media meno patologie legate al cuore e all’apparato cardiocircolatorio, a prescindere dalle loro abitudini relative il fumo, l’alimentazione oppure la situazione socioeconomica. Il risultato è apparso ancora più evidente nelle persone che vivono da sole. In questo caso, i proprietari di cani hanno fatto registrare un 33% in meno di rischio di morte, con una riduzione dell’11% del pericolo di contrarre malattie cardiovascolari. Il motivo è semplice: i ricercatori sostengono che la presenza di un cane in casa può aiutare a seguire uno stile di vita più attivo. Spesso la pigrizia prende il sopravvento e magari, soprattutto d’inverno, tante persone non più giovanissime si rintanano nel calduccio del proprio focolare domestico. Cosa che non accade a chi deve prendersi cura di un cane che, si sa, ha bisogno della sua uscita quotidiana. Il cane è uno stimolo per reagire a tanti malesseri, fisici e mentali, perché per accudirlo come merita è necessario prendersi cura anche di se stessi. Pertanto vivere con amici a quattro zampe fa bene non solo al cuore, ma anche alla mente e al corpo. E all’umore, perché la compagnia di un cane, in molti casi, è preferibile a quella di un essere umano.