La lezione di Chinnici

Sergio Castellitto

di MASSIMO CONSORTI –

Quando si gira un film, o una fiction, su un personaggio come Rocco Chinnici, il rischio a cui si va incontro è quello di ricorrere a un eccessivo didascalismo o alla santificazione del protagonista. Entrambi scorciatoie per venire incontro a un pubblico ormai omologato e che mal tollera l’approfondimento, lo sforzo degli sceneggiatori e del regista è proprio quello di catturare l’attenzione degli spettatori (questione di share) raccontando una storia nella maniera più semplice e accattivante possibile. La fortuna di È così lieve il tuo bacio sulla fronte è stata quella di partire da un testo solido, l’omonimo libro scritto da Caterina, la figlia di Rocco, che ovviamente lascia grande spazio al Chinnici uomo e meno al Chinnici magistrato e che, in centodieci minuti, descrive esattamente non solo il clima di quegli anni ma rende chiaro un passaggio fondamentale della evoluzione della mafia: dallo strapotere dei palermitani a quello stragista dei corleonesi.
Le figure di quelli che saranno i protagonisti assoluti della mafia e della lotta alla mafia da lì a poco tempo, ci sono tutte, appena abbozzate ma ci sono: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonio Caponnetto, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta e Totò Riina, i fratelli Salvo, Tommaso Buscetta, Salvo Lima fino a Tano Badalamenti. I personaggi, insomma, sono tutti in scena, come in una pirandelliana commedia sugli intrecci dell’incomunicabilità umana.
Rocco Chinnici fu l’inventore del pool antimafia, nacque con lui e dalla sua consapevolezza che, conducendo le indagini a compartimenti stagni, a trarne vantaggio era solo la mafia perché, morto un giudice, le indagini si fermavano o riprendevano dopo anni. La condivisione delle informazioni, iniziata dopo un colloquio con Cesare Terranova, spiazzò tutti, mafia compresa, che iniziò quel lento processo, diventato a un certo punto frenetico, di eliminazione fisica di poliziotti, magistrati e rivali in affari. In quel momento prese l’avvio il “regno” di Totò ‘o curtu e nulla fu come prima.
Al di là della valenza storica di È così lieve il tuo bacio sulla fronte, per chi è arrivato a una certa età e quegli anni li ha vissuti da studente, c’è quasi un valore aggiunto, lo sconcerto di scoprire che ancora oggi, a distanza di anni, molti misteri legati a quel mondo e a quelle situazioni, non sono stati svelati. Che c’è ancora un buco nero dentro il quale occorrerebbe far luce.Poi c’è la pesante connivenza di chi si pone, senza alcun ritegno, sulla scena politica attuale dopo che di quei rapporti era stato quantomeno consapevole e partecipe.
Per essere mafiosi non occorre la “punciuta” né farsi bruciare il santino di San Michele Arcangelo sulla mano, basta pagare la protezione per sé e per la propria famiglia.

Rocco Chinnici