Se ne vanno anche gli Invisibili. Piacciono a Piunti ma non alla Ruggieri. E Cinì scrive…

di ROSITA SPINOZZI – 

E così dopo il Festival Ferré, Maremoto, Mare Aperto, Gioventù Musicale ed altro ancora, se ne vanno anche i Teatri Invisibili. Sono spariti dalla programmazione culturale dell’Amministrazione comunale sambenedettese. Il motivo? «Contributi ridotti all’osso e neanche certi» dicono Piergiorgio Cinì e Riccardo Massacci, anime degli Invisibili e Re Nudo. Trent’anni di storia e cultura gettati al vento, per fare spazio a nuove manifestazioni che dovrebbero caratterizzare e dare nuova linfa vitale alla città. Questo il volere dell’amministrazione. Comprensibile il disappunto di Cinì,  espresso attraverso una lettera aperta all’assessore alla cultura Annalisa Ruggieri che, al contrario del sindaco Pasqualino Piunti, sembra proprio non gradire affatto i Teatri Invisibili. Infatti li ha cancellati. Ma non potrà mai cancellare la valenza umana, artistica e culturale di una realtà che di invisibile porta solo il nome, in quanto gli Invisibili ricoprono un ruolo molto importante nella storia del teatro, poiché hanno saputo creare una nuova sensibilità e nuovi spazi per gruppi emergenti. Sono la prova evidente di come in una piccola città come San Benedetto del Tronto possano nascere nuovi impulsi e cambiamenti, dando spazio alla creatività e all’innovazione. Se ne parlo a cuore aperto è perché ho respirato a pieni polmoni l’aria salubre del Festival Ferrè, di Maremoto e dei Teatri Invisibili, e so bene di cosa sto parlando e dell’importanza che queste manifestazioni hanno avuto per il nostro territorio. Ma torniamo agli Invisibili che, in attesa di tempi migliori, e con il fondamentale sostegno del Comune di Grottammare, dell’Amat, della Regione Marche (già ottenuto per la passata edizione e confermato per i prossimi appuntamenti), dell’Università di Bologna e dell’Accademia di Belle Arti della stessa città, proporranno ancora tante iniziative culturali, con serietà e passione, come hanno sempre fatto da ben trent’anni.  Cinì è amareggiato e sente proprio l’esigenza di togliersi parecchi sassolini dalle scarpe. Quelle scarpe con cui ha calcato più volte il palcoscenico, quelle scarpe con cui ha attraversato trent’anni di storia, portando i Teatri Invisibili ad essere quella meravigliosa realtà che sono tuttora. Cinì con quelle scarpe non ha di certo passeggiato, ma ha percorso tanta strada e tanta ancora, siamo certi, ne percorrerà. Purtroppo non più a San Benedetto del Tronto, almeno per ora. Dalle nostre parti preferiscono Solideo. «L’assessore Ruggieri ha dimostrato totale disinteresse, testimoniato dall’assenza a tutte le nostre iniziative, a cui peraltro si è limitata a spedire in segreto quelli che ha definito i suoi “emissari”. Finalmente la liberiamo anche dal pressing che ha dovuto subire da parte del sindaco Piunti, che cercava a più riprese di convincerla della qualità e originalità delle nostre proposte. Ma lei ha stoicamente resisistito in nome di Solideo, Cocktail Summer Festival e Noche de la Gozadera» afferma Cinì con una punta di ironia, e con altrettanta aggiunge «Dopo anni di “assopimento del tessuto culturale cittadino”, come lei ha pubblicamente dichiarato, sono state spazzate via in un solo colpo tutte quelle rassegne ammuffite, negative e pessimiste, che hanno avuto il torto, nel corso di un ventennio, di prosciugare le casse del nostro beneamato Comune, in nome di una presunta originalità. Manifestazioni che hanno anche avuto l’ardire di accogliere in città artisti del calibro di Léo Ferré, Juliette Gréco, Benjamin Clementine, Victoria Abril, Ascanio Celestini, Saverio La Ruina, Mario Perrotta, Pippo Del Bono, Ezio Bosso & co. Finalmente adesso la città è stata restituita ai sambenedettesi doc, e le risorse pubbliche destinate a finanziare “originalissimi” format precedentemente proposti in ogni dove da affermate compagnie di giro». Ironia, delusione, amarezza, dispiacere nel cuore di Cinì, che saluta l’assessore Ruggieri con « “pop-devozione”, brindando con un adeguato cultural-cocktail, in attesa di essere stupito dai suoi prossimi effetti speciali». La mia conclusione? Si consiglia vivamente la lettura del libro “Invisibili Realtà. Memorie di Re Nudo e incontri per un nuovo teatro” (edizioni Titivillus) di Pierfrancesco Giannangeli, docente di storia dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Macerata, dedicato al Laboratorio Re Nudo e ai Teatri Invisibili, intesi sia come Associazione culturale che come Incontri. Ad maiora.

Copyright©2018 Il Graffio, riproduzione riservata