di ROSITA SPINOZZI –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lo Stoccaggio Gas è un argomento che torna a fa discutere, soprattutto dopo che la Regione Marche si è opposta al ricorso al TAR dei cittadini, contrari alla realizzazione dell’impianto. Si è tenuta questa mattina, sabato 3 febbraio, una conferenza nei pressi del Comune di San Benedetto del Tronto, alla quale erano presenti gli esponenti del comitato Ambiente e Salute nel Piceno, i presidenti di quartiere della zona sud della città, l’assessore all’ambiente e Protezione Civile di Martinsicuro, Marco Cappellacci. «Abbiamo avuto modo di leggere il comunicato stampa della Regione Marche relativo la questione stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto. Non siamo qui per polemizzare ma per ribadire ancora una volta i nostri diritti.La prima cosa che possiamo dire è che non abbiamo diffuso notizie false né tendenziose. I documenti sono sotto gli occhi di tutti e non li abbiamo scritti né firmati noi. Li abbiamo letti, e bene» affermano il presidente Alfredo Vitali e il vicepresidente Massimo Bartolozzi, sottolineando che l’assessore all’ambiente Sciapichetti ha affermato che il ricorso non è contro i cittadini ma a tutela dei tecnici regionali, e che la Regione ha dimostrato di essere con i cittadini e contro lo stoccaggio in quanto ha deliberato che negherà l’intesa allo Stato quando sarà richiesta «Questa asserzione non fa altro che mettere in evidenza il nodo centrale della questione: il rapporto Regione-Tecnici. A tal proposito noi ribadiamo quanto abbiamo affermato in precedenza con un comunicato stampa: la Regione deve ritirare l’opposizione al ricorso dei cittadini di San Benedetto e agli adiuvandum degli amministrazioni locali. É evidente che, dal punto di vista tecnico, la Regione è d’accordo con lo stoccaggio, dal punto di vista politico no. Si ripetono, dunque, le contraddizioni di sempre che non ci lasciano stare tranquilli». Bartolozzi e Vitali, inoltre, sostengono che o gli uffici tecnici hanno sbagliato a dare il parere favorevole alla procedura di Via, e secondo loro hanno sbagliato perché oltre ad errori grossolani e macroscopiche omissioni, non hanno considerato né i beni né la sicurezza né le attività economiche, oppure se non hanno sbagliato, valutando correttamente le questioni, è evidente che ha torto la Giunta. «Non è possibile avere ragione in due dando pareri opposti – proseguono Bartolozzi e Vitali – Pertanto, come abbiamo avuto modo di evidenziare, se i tecnici hanno operato bene l’opposizione al ricorso non doveva essere fatta, in caso contrario la Regione sarebbe dovuta intervenire con una istruttoria interna e agire di conseguenza nei confronti dei suoi tecnici. Risulta invece palese che la Regione difende a prescindere i propri tecnici e non analizza il loro lavoro». Il presidente del comitato Ambiente e Salute nel Piceno e il vice proseguono: «Prendiamo quindi atto che la Regione difenda in maniera corporativa i suoi dirigenti, e solo quando interviene la magistratura è possibile parlare di funzionari che sbagliano. Per noi non è questo il modo di governare. Nonostante tutto noi, che a questo punto pensiamo che il ricorso non sia comunque risolutivo, siamo pronti a difenderci e a vincere questa battaglia. Prendiamo atto del fatto che la Regione negherà l’intesa ma la cosa non ci tranquilizza. É una condizione necessaria ma non sufficiente a scongiurare la realizzazione dell’impianto. Il tutto per vari motivi». Ma non finisce qui, perché Bartolozzi e Vitali si apprestano ad agire perché “Nessuno può negare i nostri diritti alla sicurezza che sono totalmente non presi in considerazione dal procedimento. Non sono presi in considerazione per niente la svalutazione dei beni immobiliari e delle attività produttive. Su queste due questioni non ci risponde mai nessuno. Evidentemente saremo costretti a portare nelle sedi dovute tutte le parti in causa : il ministero, la controparte ed i funzionari della Regione che hanno sempre trascurato questi argomenti». In conclusione i due si apprestano a depositare l’esposto, annunciato da qualche mese e sottoscritto da circa un migliaio di persone, presso le procure di Ascoli Piceno, Ancona e Roma, oltre che all’Anticorruzione. «Chiederemo anche i danni – concludono – Nel frattempo ringraziamo l’assessore Sciapichetti che ci ha dato ragione sulla nostra ostilità allo stoccaggio, ribadiamo il nostro parere, e siamo pronti insieme ai comitati di quartiere, alle associazioni ed alla città di San Benedetto a resistere allo stoccaggio».