di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –
«Ho solo fatto la cosa giusta». Si schernisce così Lorenzo Pianazza, il diciottenne milanese che ha salvato la vita a un bambino di poco più di due anni. Se fosse dipeso da lui, probabilmente nessuno avrebbe saputo del suo gesto così spontaneo, eppure incredibilmente prezioso: ha visto il piccolo sfuggire al controllo della mamma e cadere fra i binari, ha lanciato un’occhiata al tabellone degli orari per vedere quanto mancava all’arrivo del treno e poi si è tuffato a recuperarlo. L’intera sequenza è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza della fermata Repubblica, sulla linea 3 della metropolitana di Milano.
«Ho consegnato il bambino alla mamma e sono tornato a casa. Non mi aspettavo tutto questo clamore. Invece il mio telefono non fa che squillare. Mi ha chiamato anche il Preside della mia scuola». Già, perché il video adesso impazza sui social. Il bimbo sta bene, ha riportato solo qualche leggera contusione e un grande spavento, come la sua mamma e ora i giornali, le radio, le televisioni, il sindaco di Milano, tutti vogliono un’intervista con l’eroe del giorno.
Ho guardato le immagini più volte e la cosa che mi ha colpito è l’istintività e la sicurezza con cui Lorenzo agisce, come se gettarsi sui binari per salvare uno sconosciuto sia la cosa più naturale del mondo, come se nel clima generale di avversione per lo straniero che si respira, rischiare la vita per aiutare mamma e figlio senegalesi sia scontato. Gli altri passeggeri assistono alla scena e lui subito dopo riprende il suo zainetto e torna a casa, come niente fosse.
I ragazzi che fanno notizia sono per lo più quelli coinvolti in qualche brutto episodio di cronaca, i giovani che non conoscono limiti, che fanno tutto quello che gli passa per la testa fregandosene delle conseguenze; oppure all’opposto sono i piccoli geni, gli artisti in erba, i vincitori di un talent, i campioni di qualche disciplina sportiva. Gli altri, i ragazzi “normali”, comuni, passano sempre inosservati e ci dimentichiamo che, in realtà, costituiscono la maggioranza, l’ossatura della società contemporanea, il futuro del nostro Paese.
Grazie, Lorenzo, per averci ricordato che per essere degli eroi non è necessario fare i fenomeni. Basta solo fare la cosa giusta.