di ROSITA SPINOZZI –
Dal trionfo dei Cinque Stelle alle elezioni politiche 2018, alle stelle che hanno brillato nel firmamento della lunga Notte degli Oscar il passo è breve. Si fa per dire. E se in Italia ci si chiede ancora chi andrà a governare e quali insospettate (mica tanto) alleanze nasceranno per salire alla guida del Paese – mentre Renzi si dimette e Salvini dichiara fedeltà a Berlusconi – a Los Angeles invece i giochi sono fatti per quanto riguarda la 90esima edizione degli Academy Awards che, in concomitanza con le “nostre” elezioni, ha visto trionfare al Dolby Theatre il bellissimo film “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro con quattro Oscar, tra cui quelli per il miglior film e per la migliore regia. Oltre all’immaginario fantastico e poetico del regista messicano, già vincitore alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 nonché vero vincitore degli Oscar 2018, possiamo ritenerci soddisfatti anche per l’Italia, con il film di Luca Guadagnino, “Chiamami col tuo nome”, che si è aggiudicato l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale firmata da James Ivory. Standing ovation al femminile per un’emozionata Frances McDormand che ha vinto l’Oscar come miglior attrice grazie alla sua straordinaria interpretazione nel film “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” dove è una madre, tanto determinata quanto arrabbiata, in cerca di giustizia per l’omicidio della figlia. In piedi anche Meryl Streep, di rosso vestita e sinceramente soddisfatta per la McDormand: restano memorabili la sua interpretazione in “The Post” e il suo record di attrice con più nomination (ventuno) nella storia degli Oscar. Due ambite statuette per “L’ora più buia”, che ha vinto sia per il make up che con il migliore attore, Gary Oldman. Due Oscar anche per “Blade Runner 2049”, ma non quello per la scenografia che vedeva concorrere l’italiana Alessandra Querzoli, tre gli Oscar minori per “Dunkirk” di Christopher Nolan.
Numerosi i riferimenti ai movimenti Time’s Up e #MeToo nel corso della serata: Salma Hayek, Ashley Judd e Annabella Sciorra hanno lanciato un video rivolto all’inclusione e al superamento di barriere nel senso più ampio del termine, quindi estese anche al colore della pelle dei protagonisti del cinema. Sono intervenute anche Mira Sorvino e Geena Davis, quest’ultima protagonista di un film indimenticabile nonchè classico del femminismo come “Thelma & Luise”. Un omaggio per esaltare lo spirito delle donne, celebrare la diversità, superare l’ipocrisia e andare oltre un modo davvero antiquato di pensare il mondo.
Spazio anche all’eleganza, con un red carpet che ha accolto di nuovo i colori dopo gli abiti neri che – in segno di protesta contro le molestie e in difesa delle donne per il movimento Time’s Up e Mee Too – hanno caratterizzato i Golden Globe e i premi Bafta. Il tema della denuncia è stato, però, sempre presente, e si è tornati a parlare ancora del movimento che finora ha raccolto fondi per 20 milioni di dollari a favore delle donne vittime di violenza. Non a caso molte star avevano la spilla appuntata sugli abiti. I colori dominanti sulla passerella per il Dolby Theatre? Molto bianco (scelto anche dall’inossidabile Jane Fonda), le molteplici sfumature del rosa, il rosso, il viola (il colore dell’anno 2018), glicine, verde, indaco (Helen Mirren, docet!).
Infine, impossibile non sorridere all’esilarante considerazione del conduttore Jimmy Kimmel «L’Oscar è l’uomo ideale: tiene le mani a posto, non dice mai cose fuori luogo e soprattutto non ha gli attributi. É esattamente l’uomo di cui c’è bisogno oggi a Hollywood». Come non dargli ragione?
I Premi
Miglior attore è Gary Oldman per L’ora più buia
Miglior attrice Frances McDormand per Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior attore non protagonista a Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior attrice non protagonista a Allison Janney per Io,Tonya
Miglior sceneggiatura non originale per Chiamami col tuo nome a James Ivory, per il film di Luca Guadagnino
Miglior regia per Guillermo del Toro, La forma dell’acqua
Miglior documentario a Icarus di Bryan Fogel e Dan Cogan
Miglior costumi a Mark Bridges per Il filo nascosto
Miglior trucco a Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick per L’ora più buia
Miglior sonoro a Richard King e Alex Gibson per Dunkirk
Miglior montaggio sonoro a Mark Weingarten, Gregg Landaker, Gary A. Rizzo per Dunkirk
Miglior scenografia a Paul D.Austerberry, Jeffrey A. Melvin e Shane Vieau per La forma dell’acqua
Miglior film animazione a Coco di Lee Unkrich e Darla K. Anderson
Migliori effetti speciali a a John Nelson, Paul Lambert, Richard R. Hoover e Gerd Nefzer per Blade Runner 2049
Miglior montaggio a Lee Smith per Dunkirk
Miglior cortometraggio documentario a Heaven is a Traffic Jam on the 405 di Frank Stiefel
Miglior cortometraggio a The Silent Child di Chris Overton e Rachel Shenton
Miglior fotografia a Roger Deakins per Blade Runner 2049
Miglior colonna sonora originale ad Alexandre Desplat per La forma dell’acqua
Miglior canzone a Remember me di Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez in Coco