di REDAZIONE –
Oltre 3.200 visitatori con il picco dell’affluenza che ha superato le duemila presenze nel fine settimana dal 30 marzo al lunedì dell’Angelo: Macerata vince la sfida di Pasqua, il primo vero banco di prova della stagione turistica 2018. É dunque una conferma che piace Macerata, città tra le dieci finaliste a Capitale della cultura 2020.
A fare da calamita il centro storico con la rete dei musei civici, le piazze, le vie e i suggestivi scorci scelti da molti turisti nel primo vero lungo week end di primavera. Un netto segnale di rinascita rispetto alle cifre del 2017 quando, dopo il tremendo effetto del sisma le visite furono poco più di 900. Ma anche una decisa spinta verso l’alto rispetto alla Pasqua 2016 quando invece i musei accolsero 1.316 turisti.
«Una grande soddisfazione vedere Macerata tornare pienamente alla sua vocazione di città d’arte, accogliente e serena- commenta l’assessore alla cultura e al turismo Stefania Monteverde – Non abbiamo mai smesso di investire energie nella promozione e nell’accoglienza turistica, e continueremo a farlo convinti che Macerata ha una storia di grande cultura da raccontare e su cui investire per lo sviluppo del territorio».
Dei 3.219 visitatori giunti in città nella settimana appena trascorsa (dal 23 marzo al 2 aprile), ben 2.089 hanno scelto Macerata dal 30 marzo al 2 aprile, il 60% in più rispetto al 2016. A fare la parte del leone i musei con Palazzo Buonaccorsi che hanno accolto ben 1.412 visitatori (807 solo nel week end). Molti dei quali arrivati in città per la mostra “Capriccio e Natura, Arte nelle Marche del secondo Cinquecento”: una rivelazione che continuamente richiama non solo tanti visitatori, ma anche gli stessi maceratesi che riscoprono le opere del Santuario di Santa Maria delle Vergini, chiuso a causa dei danni del sisma. È un’occasione per tenere vivo e forte il legame della comunità di patrimonio.
Tra i beni culturali più visti c’è il grande teatro all’aperto, lo Sferisterio con un pubblico di 1195 persone di cui 860 solo nel ponte festivo. Bene anche Palazzo Ricci con 161 visitatori accompagnati in visite guidate alla scoperta delle collezioni di arte contemporanea. Sempre una bella sorpresa per i visitatori il Museo di Storia Naturale (145 visitatori), la Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti (125) e il Teatro Lauro Rossi (120).
Macerata si conferma scrigno di storia e cultura, considerato dopo il terremoto del 2016 il simbolo di rinascita dell’intero marchigiano come confermano i dati sull’affluenza dalla Regione Marche. Sono 749 i corregionali venuti in città dal 23 marzo (319 solo nella fine settimana) di cui 447 proprio da Macerata e dalla provincia.
Si sale anche nel trend preferenze dei visitatori provenienti da fuori regione con i turisti del Nord Italia, sempre più invogliati a scoprire una città e un territorio custodi di inestimabili tesori artistici e con un’ottima qualità della vita. A dominare la classifica degli affezionati all’Atene delle Marche i visitatori dell’Emilia Romagna ormai in costante crescita da qualche anno. 255 quelli venuti a Macerata nel week end pasquale, seguiti dai turisti di Lombardia (175) e Lazio (161). Sempre più i visitatori, che dalla sponda tirrenica si muovono verso la nostra provincia agevolati anche dalle nuove infrastrutture. Spicca il dato della Toscana con 118 arrivi nel week end. Da segnalare anche la notevole affluenza dall’Estero con 201 ingressi ai musei di cui 73 nella fine settimana. Macerata viene scelta per lo più da tedeschi, inglesi, svizzeri e austriaci. E immancabile per tutti la foto con il naso all’insù alle ore 12 o alle 18 in Piazza della Libertà, davanti al meraviglioso Orologio Planetario con la Giostra dei Magi e dell’Angelo che escono dalla torre dopo i 12 rintocchi dell’uccello Cesare per salutare la Madonna e il bambino, una tappa sempre molto amata dell’itinerario turistico a Macerata.
Copyright©2018 Il Graffio, riproduzione riservata