di ENRICA LOGGI –
Le note di lettura di Enrica Loggi sui versi del poeta siciliano, già collaboratore della rivista UT di San Benedetto del Tronto, una delle voci più originali nel panorama della letteratura contemporanea
«Ho davanti a me la nuova raccolta di poesie di Nicola Grato, che ho letto con grande piacere, essendo esse la misura di un canto pregevole. I miei occhi si sono fermati su molte delle loro chiuse, in cui si dipinge un’ispirazione alta che conduce ogni canto a una conclusione alata, di parole, di accenti e invenzioni. Ho parlato di “canto”, ma potrei anche dire una musica, una dolce sinfonia che ripete il suo leit-motiv che coinvolge e conquista. Le parole in cui si muove il ritmo del poetare sono sassolini preziosi rinvenuti nell’andare del tempo. Il tempo, appunto, è un tema ricorrente: Nicola ne parla sempre con grande delicatezza, sull’onda della “grazia della nostalgia”, così familiare a noi poeti. Nel suo caso la “pietà per le cose perdute” è quella che più mi ha colpito: questo aggirarsi dentro le pieghe dell’esistenza muniti di una lampada immaginaria e intermittente, cercando di ritessere la vita che si sfalda ma che tuttavia si dona. E così, se “la vita è nell’abbandono / sull’altare della dimenticanza”, la fine scrittura del poeta ce la restituisce intera e variegata e soffusa da un alone spesso magico. Il grande pregio è quello dell’assoluta e sincera originalità, che fa sì che ogni nota di queste composizioni c’invogli ad andare avanti nella lettura».
Questo è il sito dove si può acquistare il libro:
http://internopoesia.com/libri/inventario-per-il-macellaio/
Un paese è anche passeggiare
con un cono gelato in mano.
Può sembrare strano, lo so,
ma non ricordo più l’ultima
volta che abbiamo passeggiato
insieme con un cono in mano.
Farei di tutto per incontrarti al bar,
prendere un gelato, la mente
sgombra e il cuore assente, le mani
occupate a tenere il cono al limone,
e intorno un paese, uno vero,
un paese di persone in volo.
da “Inventario per il macellaio”
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