di ALCEO LUCIDI –
Con una platea sempre più folta di ascoltatori ed esperti di alto livello, anche quest’anno l’associazione “I Luoghi della Scrittura” è pronta ad ospitare, in collaborazione all’Amministrazione comunale di Monteprandone e con il patrocinio della Regione Marche e dell’Ali (Associazione Librai Italiani), la IX edizione del festival letterario “Piceno d’Autore”, divenuto ormai un punto di riferimento sicuro per tanti esperti e, anche non addetti ai lavori, su temi di strettissima attualità e forte impatto sociale. L’impianto organizzativo resta lo stesso delle manifestazioni passate con una parte monografica – alla presenza di illustri ospiti – ed una, più specifica, dedicata al panorama editoriale italiano. Cogliamo l’occasione per parlarne nuovamente con il presidente dell’associazione, Mimmo Minuto, della libreria “La Bibliofila.
Il tema portante della IX edizione di “Piceno d’Autore” è il rapporto tra scienza e conoscenza. Come verrà declinato e attraverso quali contributi?
I contributi saranno i più diversi. In effetti avremo il prof. Vito Mancuso, teologo e filosofo, impostosi all’attenzione anche del pubblico televisivo, fresco di laurea ad honorem in Giurisprudenza presso l’Università della Calabria, che tratterà il tema della scienza e della conoscenza da un punto di vista del pensiero umano, riconducendolo ai termini più comuni e diretti della vita quotidiana. Come mi pongo di fronte alla conoscenza? Come la coltivo? Quanto la tengo in considerazione come forza-passione capace di alimentare la mia esistenza? Mi viene allora da pensare all’uomo come canna pensante, raffigurato da Pascal nei suoi Pensieri, dotato di raziocinio eppure esposto al procelloso mare del caso (che non a caso Mancuso pone come prima citazione in exergo al suo volume).
Quali saranno gli altri ospiti del festival letterario?
Dopo Mancuso, che aprirà la kermesse, lunedì 25 giugno in Piazza San Giacomo presso il centro storico di Monteprandone, presentando il suo ultimo lavoro, Il bisogno di pensare, introdotto da Ettore Picardi, avremo, sempre a rimarcare questa poliedricità di approcci, Chicco Testa (presidente di Solgenia, una laurea in filosofia ed un approccio molto pragmatico, a tratti ironico, al tema). Con Troppo facile dire di no, coordinato dalla giornalista Rai Barbara Capponi, offrirà anch’egli uno spaccato sulla nostra epoca di “rinuncia” o, quanto meno, “desensibilizzazione” alla politica.
Lunedì 16 luglio sempre in piazza San Giacomo, avremo il piacere di ospitare un vero scienziato, ricercatore del CERN, Vincenzo Vagnoni, nostro conterraneo, a cui i ragazzi dell’IC di Monteprandone consegneranno “il premio CERN” alla carriera. Assieme a Giulio Giorello, filoso della scienza, con i suo libro scritto a quattro mani con Elio Sidoni, Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell’universo, il taglio sarà meno teorico e più centrato sulle questioni della scienza come metodo di indagine obiettivo in grado di orientare l’umanità nella babele di esperienze e contaminazioni offerte dal mondo post-contemporaneo. Ad accompagnare Giulio Giorello nella sua dissertazione, il 23 luglio, sarà Filippo Massacci.
A chiusura, il 30 agosto, Umberto Galimberti, stimolato dalle domande di Cinzia Tani, tratterà del complesso e difficile mondo giovanile con il suo nuovo La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo. Nel pensiero di Galimberti grava sempre l’incognita della perdita di identità degli adolescenti e del loro smarrimento all’interno di quel pensiero “liquido”, privo di caratterizzazioni valoriali od ideologiche, che connotava, invece, le azioni e le motiv(azioni) delle generazioni passate.
In fase organizzativa è stato provvidenziale da alcuni anni a questa parte l’apporto del Prof. Massimo Cacciari, che tra l’altro quest’anno non aprirà il programma degli interventi con la sua prolusione ma interverrà dopo Mancuso e Testa…
Il prof. Cacciari è, assieme a me, l’anima organizzativa del festival. Non ci aspettavamo, lo dico francamente, che un intellettuale così schivo, potesse in realtà rivelarsi un instancabile collaboratore e, prima ancora, una persona di grandi slanci e senso dell’amicizia. Nella sua prolusione su Scienza e conoscenza. L’uomo alla ricerca del vero, alla presenza dell’avv. Silvio Venieri, lunedì 9 luglio, tratterà il tema da par suo con grande intelligenza critica, profondo spirito storico, filosofico e filologico, in maniera rigorosa ed anche esigente verso i suoi sempre più estesi auditori. Interessanti gli spunti e le chiavi di lettura che ci fornirà, da ascoltato conferenziere, trattando della sua ultima pubblicazione, Generare Dio, sulla figura di Maria, che fuoriesce da rigide letture dogmatiche e sinottiche per riversarsi in un quadro di comprensione umanissimo. L’ordine dato ai vari eventi è il frutto della combinazione degli impegni dei vari conferenzieri chiamati in causa e di una precisa indicazione del sindaco di Monteprandone di ospitare le serate di lunedì.
Purtroppo non avremo la fortuna di ascoltare il prof. Boncinelli, genetista di fama mondiale. Una grave perdita per la rassegna…
Certo. Ho ricevuto la chiamata di Boncinelli qualche giorno il quale, si rammaricava, per problemi personali, e con la voce rotta dalla commozione, di non potere intervenire. Boncinelli non ha bisogno di presentazioni e come scienziato con uno stile largamente divulgativo sarebbe entrato nel pieno della questione con il suo bagaglio tecnico e, perché no, anche filosofico. Verrà sostituito, più che degnamente, dal già ricordato Vagnoni. Sarà per le prossime. Lo attenderemo a braccia aperte come, del resto, nel nostro stile.
Nella seconda parte ci saranno due prestigiose premiazioni: per prima l’assegnazione del premio al miglior editor a Luigi Brioschi della Ugo Guanda (lunedì 16 luglio) e in seguito alla migliore editrice, la Raffaello Cortina, alla presenza del fondatore Raffaello Cortina (lunedì 23 luglio). Ci tratteggi questi due personaggi?
Luigi Brioschi è uno dei padri fondatori dell’editor così come la concepiamo noi oggi: chi legge, analizza, licenzia i testi per conto di un editore. Un uomo di finissima cultura, un grande letterato, che ha tenuto a battessimo tanti scrittori (alcuni dei quali si sono poi rivelati dei talenti). Lo premieremo nella prima sezione “Editor 2018” come presidente e direttore editoriale della storica “Guanda” di Parma.
Il secondo personaggio – anche qui non c’è bisogno di grandi presentazioni – è Raffaello Cortina. Lo conobbi circa 40 anni fa quando lavoravo come direttore commerciale per Valentino Bompiani a Milano. Aveva una piccola libreria universitaria vicino alla Cattolica. Oggi viaggia in tutto il mondo e allora, tra un aereo e l’altro, gli ho chiesto se riusciva ad approdare questa estate anche sui nostri lidi piceni. Ha accettato di buon grado l’invito. Lo premieremo per la sezione “Casa editrice 2018”, all’interno della seconda parte del programma, come presidente e fondatore della Raffaello Cortina editore, per cui pubblica anche Giorello (tanto per fare un nome).
Volendo premiare un editore che si fosse distinto nel difficile campo della saggistica, la scelta si poneva tra Bollati Boringhieri e, appunto, Cortina. Abbiamo finito per privilegiare il secondo, non tanto per i rapporti personali che mi legano all’amministratore, ma per la qualità del prodotto e la continuità nel lavoro intrapreso.
In conclusione?
Sono molto contento dello sforzo condotto assieme ai miei collaboratori e ringrazio sentitamente il Comune di Monteprandone, nella persona del sindaco Stefano Stracci, per il supporto, non solo finanziario, ricevuto e per la lungimiranza nelle scelte progettuali e strategiche.
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