di ROSITA SPINOZZI –
É proprio il caso di dire che i ripani una ne fanno e cento ne pensano, nell’accezione più propositiva del termine. Perché, ebbene sì, il Belvedere del Piceno è un luogo ameno che non smetterà mai di stupire non solo chi lo visita, ma anche chi ci vive. Infatti, oltre ad essere un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni, Ripatransone offre la possibilità di ammirare un fenomeno atmosferico tanto raro quanto affascinante come il “raggio verde”. Ovvero quel fenomeno ottico visibile generalmente nelle giornate d’estate quando il sole, sparendo al tramonto, crea un sottile strato luminoso che nasce e si arresta in pochi secondi. Di solito viene avvertito ad occhio nudo nelle giornate chiare e, in particolar modo, nelle zone di media altura adriatica con l’orizzonte rivolto ai Sibillini. Quale luogo, dunque, migliore di Ripatransone che offre a turisti e residenti la possibilità di ammirare la bellezza del tramonto in virtù dei suoi 500 metri di altitudine, consentendo di scorgere al meglio i suoi meravigliosi colori tra i mille crinali del Piceno e i monti Sibillini.
Confesso di essere sempre stata affascinata da questo fenomeno naturale che, non sempre, sono riuscita a scorgere in tutto il suo splendore. Ma posso garantire che quando si riesce a vederlo, il raggio verde ha un fascino molto particolare che incuriosisce e, nello stesso tempo, emoziona. Tanto che nel 2008 Remo Bruni, che ha ricoperto per anni i ruoli prima di assessore alla cultura e successivamente di sindaco, aveva fondato insieme ad Antonio De Angelis e Giuseppe Lanciotti l’associazione “I Crepuscolari”, promotrice di una serie di eventi tra musica, letteratura e buon cibo abbinati alla visione del raggio verde.
L’originale iniziativa, infatti, non era soltanto legata al concetto di rifrazione solare, ma anche alla valorizzazione del binomio vincente enogastronomia e cultura che ha sempre portato a Ripatransone buoni risultati in campo turistico ed economico. In altre parole, una sorta di “viaggio dei sensi” che ha permesso un po’ a tutti di riappropriarsi di quell’armonia della natura che, presi dalla frenetica vita dei nostri tempi, si rischia di perdere per sempre. Ed è così che, dopo alcuni anni di pausa, a Ripatransone si torna a parlare di raggio verde. E lo si fa dai bellissimi giardini del Bar Sammagno dove, la scorsa settimana, i clienti hanno potuto assistere al fenomeno accompagnati dalle parole del prof.Gianfranco Notargiacomo che ha illustrato con maestria l’effetto colore, incantando ulteriormente i presenti.
Ripatransone è davvero un luogo che merita un’approfondita conoscenza delle sue peculiarità e trazioni. Ho un debole per questo paese collinare che considero un po’ la mia “seconda casa” per una serie di affetti e infinite ragioni che non sto qui ad elencare. Preferisco invece fare una considerazione per la quale dubito verrò mai smentita: a Ripatransone lo scorrere del tempo, da vero gentiluomo, sembra fare un inchino all’intramontabile bellezza del capoluogo, situato su un alto colle a 494 sopra il livello del mare Adriatico. In sintesi, una “finestra” che si affaccia sull’infinito.
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