di REDAZIONE –
CAMERINO – Esito positivo per la prima edizione della Summer School sulla comunicazione scientifica #ComunicamScienza, fortemente voluta dall’Università di Camerino ed organizzata in collaborazione con Psiquadro, associazione impegnata da anni e con successo di progetti di divulgazione scientifica. L’iniziativa ha subito raggiunto il numero massimo di partecipanti, provenienti da tutta Italia, da Genova e Torino fino a Palermo, a conferma della valenza della proposta formativa: quattro giorni intensi, dal 23 al 26 luglio, condotti da esperti esterni di livello nazionale ed europeo, tra i quali Giuseppe Pellegrini, Presidente di Observa, Rossella Panarese e Roberta Fulci di Radio 3 Scienza, Giorgio Maria Daviddi del Trio Medusa, Leonardo Alfonsi, Mattia Crivellini e Massimiliano Trevisan di Psiquadro, Francesco Petretti, noto biologo e naturalista e docente Unicam, per finire con i colleghi del Museo delle Scienze di Unicam.
Il corso si è aperto con i saluti del ProRettore vicario Unicam prof. Graziano Leoni, che ha sottolineato “l’importanza della divulgazione dei risultati della ricerca, e della scienza in generale, come fonte primaria di democrazia, che fa crescere le persone e che consente loro di avere le competenze per essere in grado di sfatare le false notizie, che circolano e non solo sul web. Ringrazio pertanto tutti quelli che si sono prodigati per organizzare la summer school e tutti quelli che hanno scelto di frequentarla”.
Condividere una passione, fare corretta informazione, trasmettere entusiasmo per la conoscenza: sono queste le motivazioni del perché parlare di scienza date proprio dai partecipanti alla summer school. Tecniche di public speaking, i luoghi, i modi ed i pubblici della comunicazione scientifica, scienza e società, i linguaggi televisivo e radiofonico per la comunicazione della scienza, la parola ed il corpo nella comunicazione: saranno questi alcuni dei temi trattati nel corso della summer school, dedicata in particolar modo a dottorandi e giovani ricercatori.
Copyright©2018 Il Graffio, riproduzione riservata