di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In collaborazione con il Centro Famiglia, consultorio familiare di ispirazione cristiana presente nella nostra città, si sono svolti degli incontri sull’emotività che hanno visto coinvolti gli alunni delle otto classi terze della Scuola Secondaria Curzi. Il percorso, organizzato dalla prof.ssa Amabilli, è stato articolato in tre momenti, di cui due rivolti agli alunni, nei giorni 5 e 7 novembre, e il terzo ai genitori e ai docenti come attività formativa, il 9 novembre. L’esperienza proposta agli alunni dalle psicologhe operatrici del Centro Famiglia, dott.sse Collina e Fabiani, è stata un laboratorio condotto con modalità attiva secondo l’approccio psico-sociodrammatico: gli alunni hanno realizzato una piccola drammatizzazione sulla base di alcune parole che avevano affinità con l’adolescenza.
Obiettivo dell’attività è stato quello di creare un gioco relazionale, in cui gli alunni hanno avuto possibilità di sperimentare ruoli diversi, cambiare prospettiva da cui considerare le situazioni e riflettere su di sé e sugli altri, trovando risposte adeguate alle richieste esterne e al contempo soddisfacenti rispetto ai propri bisogni e convinzioni. Tante sono state le dinamiche emerse: la difficoltà di lasciare il mondo virtuale per vivere relazioni reali, la rigidità degli schematismi imposti, come osservano gli atteggiamenti e le parole degli adulti, come gestiscono la propria emotività.
Il secondo momento si è svolto presso l’Auditorium Comunale di San Benedetto, dove gli alunni hanno avuto la possibilità di incontrare il dott. Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva, che li ha affascinati sul tema “La conquista della libertà”. L’incontro è stato molto apprezzato dagli alunni che sono stati stimolati a riflettere sull’importanza della dimensione affettiva e sessuale in questo particolare momento della loro vita. Il relatore si è soffermato sulle abilità emozionali che ci differenziano dagli animali, quali: l’autoconsapevolezza, la capacità di identificare, esprimere e controllare i sentimenti, la capacità di frenare gli impulsi e rimandare la gratificazione, la capacità di controllare la tensione e l’ansia. Per riuscire a trattenere gli impulsi è prima necessario conoscere la differenza tra sentimenti e azioni e poi identificare (prima di agire) le azioni alternative e le relative conseguenze.
Significativa una testimonianza per tutte di un’alunna al termine dell’incontro: «Grazie perché la scuola ci ha offerto delle belle opportunità che arricchiscono la nostra crescita.» A tal proposito, i docenti affermano con entusiasmo di non “aver visto mai una platea così silenziosa e attenta senza il bisogno di azioni contenitive”. Infine, in serata presso il Teatro delle Energie di Grottammare, il dott. Aceti ha incontrato sia i genitori dell’Isc, sia i docenti come momento formativo. In modo energico e carismatico, il dott. Aceti ha lasciato delle linee guida sul tema “Adolescenza, un mondo da scoprire”:
-educare alle emozioni e all’ascolto è importante e va attivato fin dalla scuola dell’infanzia, dove si inizia a lavorare con il gruppo e sul gruppo per sviluppare e apprendere un “alfabeto emotivo” ,che non riguarda una disciplina specifica, ma le interessa tutte;
-gli adolescenti hanno “sete di luce”, di profondità, di relazione empatica; noi adulti spesso dimentichiamo di passare più tempo con loro e di dare ciò che realmente occorre: ascoltare, costruire situazioni di successo in cui anche l’errore da senso alla crescita, sviluppare la capacità introspettiva, dare segni di affetto;
-la collaborazione tra famiglia e scuola è sempre più importante, ma, perché diventi funzionale, deve essere finalizzata: allo sviluppo del ragazzo nella conoscenza di sé, alla sensibilità verso regole condivise e identiche per tutti, alla attivazione di modalità di relazione, anche di genere, che permettono di vivere bene con se stesso e con gli altri;
-le istituzioni, famiglia-scuola-comuni-parrocchie, devono essere promotrici di valori che attirano i giovanissimi e siano fondanti una società sana e bella.
«Certo non sono stati incontri esaustivi per via del tempo a disposizione, – concludono i docenti- ma comunque sono occasioni per riflettere e aiutare i nostri adolescenti a vivere bene questa età per diventare uomini e donne veramente felici e consapevoli delle loro azioni».
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