di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Arturo Bernava presenterà il libro “Il colore dei pensieri”, venerdì 30 novembre alle ore 18, nella Sala della Poesia di Palazzo Piacentini. A conversare con l’autore sarà Mimmo Minuto. L’evento è organizzato dall’Associazione “I luoghi della Scrittura”, La Libreria “La Bibliofila” con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione Comunale. Arturo Bernava è nato nel 1970. È stato premiato in oltre cento concorsi letterari, sia per scritti inediti che editi. Suoi racconti risultano pubblicati da numerosi editori. Nel 2009, per la casa editrice Solfanelli, ha pubblicato il suo primo romanzo dal titolo Il colore del caffè (premiato in una ventina di premi letterari). Nel 2010 è uscita una sua raccolta di racconti dal titolo ELEvateMENTI (Tabula fati, Chieti) che, tra i vari riconoscimenti, ha ottenuto anche la medaglia della Presidenza del Senato al Premio Parco Maiella di Abbateggio. Nel 2013 ha pubblicato “Scarpette Bianche” (Solfanelli Chieti), risultato vittorioso in una trentina di certami letterari. Ha scritto anche per il teatro e ha collaborato con alcune riviste periodiche, sia cartacee che online, tra cui “Tuttoabruzzo” e “Arteinsieme”. Dirige il gruppo editoriale “Il Viandante – Chiaredizioni”.
IL LIBRO
Un piccolo paesino adagiato sulle montagne abruzzesi diventa, insieme all’Africa meravigliosa e contraddittoria, lo scenario de “Il colore dei pensieri”, tavolozza variegata e multiforme di vite, di sogni e di culture. L’amore, su tutto, tiene le fila di una trama coinvolgente, viva e scoppiettante, ricca di colpi di scena, di nomi e di circostanze: Doralice e Alvaro, appassionati e appassionanti protagonisti del romanzo, amanti – ciascuno a modo proprio – delle parole, si ritrovano al centro di un sordido intrigo internazionale, che tinge le pagine di rosa e di noir contemporaneamente.
“Il colore dei pensieri” è un romanzo dalla partitura novecentesca, che focalizza l’attenzione sull’uomo e ne evidenzia le miserie, le bassezze, le pochezze, puntando il dito contro le contraddizioni e le ingiustizie della società odierna, ma anche le potenzialità e i valori. Di grande impatto emotivo risultano i riferimenti alle grandi figure di Peppino Impastato e di Federico Caffè, presenze che rendono omaggio alla doppia anima, abruzzese e siciliana, del libro e dell’autore. La narrazione brillante e poetica è costellata, poi, da enigmi irrisolti, squarci voluti di “non detto”: dalla grottesca e divertente questione sulla materia di laurea del Cingoglossi, che diventa quasi un rompicapo, alla conclusione ad effetto, che adombra una possibile altra soluzione, e che fa del romanzo un’opera aperta, dal finale cinematografico, tutt’altro che scontato.
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