Festival di Sanremo, lo guardiamo tutti. E critichiamo

di ROSITA SPINOZZI –

Tutti lo criticano, ma tutti lo guardano. C’è chi giura di cambiare canale, ma la sua eco raggiunge anche i più “snob”, televisivamente parlando. Inutile negare perché, signori miei, il Festival di Sanremo ogni anno continua a far parlare di sé, spesso più nel male che nel bene, e continua a macinare ascolti e battere record. La Rai lo sa e punta sulla kermesse musicale più ambita che si riconferma un grande contenitore in cui musica, gossip, ospiti, cantanti, presentatori e chi più ne ha ne metta, per cinque giorni si alterneranno freneticamente su di un palco che, dicono, sia in grado di incutere un timore reverenziale anche al più affermato degli artisti. Inutile negarlo, Sanremo è una vetrina formidabile per un cantante, coinvolge il popolo della rete che per cinque giorni si sente “erede” dei più blasonati critici musicali, i social impazzano, i giornali anche, nascono persino gruppi su facebook. Perciò tanto vale essere sinceri e ammettere che, dopotutto, questo “polpettone” canoro alla fine suscita la curiosità di tutti. Anche degli intellettuali, i più intelligenti dei quali non fanno alcuna fatica ad ammetterlo.

I riflettori sul Teatro Ariston si accenderanno questa sera, dal 5 al 9 febbraio, sulla 69°edizione del Festival di Sanremo: al timone ci sarà di nuovo Claudio Baglioni, nel ruolo di conduttore e direttore artistico, affiancato da Claudio Bisio e Virginia Raffaele che hanno già calcato il palco come ospiti, mentre quest’anno si cimenteranno per la prima volta nel ruolo di conduttori. Fervono, dunque, i preparativi all’Ariston, dove speriamo tornino anche i bellissimi fiori di Sanremo, ultimamente penalizzati da scenografie sempre più futuriste.

Cinque le serate in programma per un Festival che Baglioni ha voluto all’insegna della contemporaneità, strizzando l’occhio all’universo indie pop e spalancando le porte ad artisti che, fino a poco tempo fa, era difficile immaginare all’Ariston. Baglioni osa e fa bene. Il mix dei 24 cantanti in gara è quanto mai variegato, tant’è che quest’anno è prevista solo una categoria, i Campioni, composta da 22 big (Arisa, Loredana Bertè, Boomdabash, Federica Carta e Shade, Simone Cristicchi, Nino D’Angelo e Livio Cori, Einar, Ex-Otago, Ghemon, Il Volo, Irama, Achille Lauro, Motta, Negrita, Nek, Enrico Nigiotti, Patty Pravo, Francesco Renga, Daniele Silvestri, Anna Tatangelo, The Zen Circus, Paola Turci, Ultimo)  e i due vincitori di Sanremo Giovani 2018 (Mahmood ed Einar), che si esibiranno tutti questa sera durante la quale saranno giudicati dal Televoto (vale il 40%), Giuria demoscopica (30%), Sala stampa (30%).

Riconfermata la formula dei duetti, un classico del Festival, alla quale Baglioni ha conferito un’importanza maggiore trasformandola da un semplice omaggio canoro a parte integrante della gara, in quanto l’esibizione verrà giudicata con una diversa modalità di voto: Televoto (50%), Sala stampa (30%), Esperti (personaggio dello spettacolo e della cultura, vale il 20%), non voterà più la Giuria demoscopica (composta da un campione di 300 abitanti fuitori di musica). In attesa della proclamazione del vincitore, che avrà luogo sabato sabato 9 febbraio, saranno tanti gli ospiti attesi all’Ariston, tra i quali i cantanti Luciano Ligabue, Riccardo Cocciante, Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Alessandra Amoroso, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Antonello Venditti, Giorgia, Elisa; l’irresistibile coppia composta da Pippo Baudo e Fabio Rovazzi, Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker per “cedere il passo” a Claudio Bisio e Virginia Raffaele, gli attori Claudio Santamaria, Serena Rossi, Laura Chiatti, Michele Riondino.

Torna il Dopofestival (“The Dark Side of Sanremo”, in occasione dei cinquant’anni dall’allunaggio) condotto al Teatro del Casinò da Rocco Papaleo, affiancato da Anna Foglietta e Melissa Greta Marchetto. Et voilà, i “giochi” sono fatti. Sappiamo già cosa aspettarci nei prossimi giorni.

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