di REDAZIONE –
GROTTAMMARE – Prosegue la sezione sulla figura materna nella 24a stagione culturale dell’Associazione Blow Up di Grottammare intitolata Labirinti Familiari: giovedì 21 febbraio presso l’Ospitale, Casa delle Associazioni al Paese Alto di Grottammare alle ore 21,15 verrà proiettato “Ladybird Ladybird” di Ken Loach (GB, 1994). La protagonista del film, “Maggie, proletaria londinese, ha avuto quattro figli da quattro uomini diversi. I servizi sociali glieli tolgono: per la legge è una madre inaffidabile. Incontra finalmente l’uomo giusto, un gentile esule politico dal Paraguay, e ne ha due bambine. Film di violenza insostenibile che ti fruga dentro: c’è la violenza fisica, c’è quella fredda e burocratica della legge e dell’ordine. È violenza anche formale: col suo strepitoso dinamismo stilistico Loach riesce a caricare d’emozione, fin dall’inizio, il racconto. Non fa denunce demagogiche. Costringe lo spettatore a mettersi dalla parte di Maggie senza nascondergli nulla della sua sgradevolezza, e gli pone domande: che cos’è una buona madre? chi ha il diritto di stabilire che cosa è una buona madre? che limiti bisogna imporre alla comunità nei suoi servizi sociali? dove finisce l’amore e dove comincia la responsabilità?” (Morando Morandini)
“L’affresco realistico proposto dal regista (talmente realistico da utilizzare un’attrice non professionista, Crissy Rock, nei panni di Maggie e un vero esule politico, anche se cileno e non paraguaiano, Vladimir Vega, nel ruolo di Jorge) indaga sulle condizioni sociali di Maggie, sul suo passato pieno di violenza, vessazioni e patimenti (riproposto in un flashback doloroso attraverso il quale vengono contemporaneamente messi al corrente della situazione sia Jorge sia gli spettatori), sull’amore nutrito nei confronti dei suoi figli, sulla brutalità della società e sulla malignità dei vicini di casa (l’anziana donna che al processo testimonia contro Maggie e Jorge parlando di supposte violenze che l’uomo avrebbe perpetrato nei confronti della compagna), limitandosi ad osservare i comportamenti, le reazioni, il lancinante ed insopprimibile dolore che scaturisce dal distacco, tramite immagini neutre, dettate dalla presenza e dal movimento dei personaggi e dalle loro maschere contratte e deformate dal patimento.” (Giampiero Frasca)
L’ingresso è gratuito con tessera-abbonamento alla Federazione Italiana Cineforum 2018-2019, rilasciata dall’Assocazione Blow Up al costo di 10 euro e che può essere sottoscritta velocemente all’ingresso. La tessera F.I.C. consentirà di partecipare liberamente a quasi tutte le iniziative del ricco calendario della rassegna.
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