di REDAZIONE –
CUPRA MARITTIMA – Nel Municipio di Cupra Marittima è avvenuta la presentazione di quella che indubbiamente si preannuncia un’interessante serata che si svolgerà sabato 23 febbraio presso l’agriturismo locale “La Castelletta”, ovvero “A cena con l’autore”. Si tratta, infatti, di una cena letteraria durante la quale si converserà, unitamente con gli assessori di Cupra Marittima Mario Pulcini e Roberta Rossi, sul libro dal titolo “Segreti e Storie popolari delle Marche”, un punto di riferimento fondamentale della cultura marchigiana del prof.Antonio De Signoribus. Mangiando piatti della nostra tradizione culinaria di indubbio valore, a cura della agrichef Gabriella Rosa, si vuole ricreare l’atmosfera di un tempo passato, quando si raccontavano tante storie, magari davanti al camino.
Antonio De Signoribus, che è nato e vive a Cupra Marittima, è filosofo, giornalista, scrittore, nonché studioso di cultura orale. I suoi libri, pubblicati dalla prestigiosa Newton Compton, propongono all’attenzione del lettore un’ampia repertazione di racconti che l’autore ha ascoltato dalla voce di chi conserva ancora la memoria del magico, misterioso e anche travagliato mondo di un tempo. É un lavoro capillare di scrittura e riscrittura dove il linguaggio usato, dopo anni di studi, è attento e curato al fine di ricreare l’oralità, un po’ come quei cantastorie d’un tempo la cui arte mirava all’attenzione e alla meraviglia e che non ha trascurato il recupero di parole gergali, pregnanti di senso e suono o del tutto dimenticate. Racconti che nel loro complesso disegnano una straordinaria cultura marchigiana, cultura fatta di particolari atmosfere, riti, proverbi, sapori oggetti odori, in una geografia locale ben riconoscibile e sempre oscillante tra realismo e visionarietà. Della sua intensa produzione letteraria si sono occupati vari giornali regionali e nazionali, mentre la testata giornalistica di Raitre diverse volte si è occupata dei suoi studi.
«Con questa serata –afferma l’assessore Roberta Rossi– vogliamo omaggiare il nostro esimio professore perchè ha compiuto un lavoro davvero importantissimo, mettendo al riparo dal “buio della dimenticanza” le nostre storie, quelle che venivano tramandate oralmente. Ha pensato bene di immortalarle nei suoi testi assicurandole così al futuro. Tesori di alto valore messi in salvo nei suoi libri, cassaforti preziose della nostra cultura. Casseforti da aprire, dunque, per conoscere le nostre origini che affondano nel sacro e nel profano. Si tratta infatti di racconti popolari che parlano di streghe, malocchi, superstizioni che comunque ancora oggi in qualche modo ci condizionano e che possono spiegare certi comportamenti talvolta apparentemente bizzarri ancora presenti nella nostra società contemporanea».
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