di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolto presso il Centro Biancazzurro di San Benedetto del Tronto il primo incontro della Scuola di formazione socio-politica “Lavoriamo insieme per il bene comune”. Hanno relazionato sul tema “La dignità della persona umana” il Vescovo Carlo Bresciani e il Presidente Provinciale Acli Claudio Bachetti. Ha moderato Fernando Palestini, Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali e per la Cultura, che ha esordito citando il discorso di Papa Francesco in occasione dei 70 anni della “Dichiarazione universale dei diritti umani” e ha spiegato come è nata l’iniziativa, che ha messo insieme le varie realtà che in diocesi operano alla luce dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa.
Mons. Bresciani ha innanzitutto spiegato cos’è la Dottrina Sociale della Chiesa, affermando che: «Il Vangelo enuncia dei principi che vanno messi in pratica e proprio di questo secondo aspetto si occupa la Dottrina Sociale della Chiesa. Se la fede ci indica i principi, spetta alla Dottrina Sociale della Chiesa elaborare i criteri per raggiungerli. Essendo basata su elementi di ragionevolezza, i principi della Dottrina Sociale della Chiesa sono condivisibili anche da chi non è credente». Venendo al tema specifico dell’incontro, Mons. Bresciani ha evidenziato come la dignità umana sia alla base della convivenza civile. Ogni uomo va rispettato in quanto tale e non in base alle circostanze in cui si trova: la sua dignità non si fonda sui suoi averi, sulla sua forza, sul suo potere, ma sul suo essere uomo. Quando ci si allontana da questa visione risorgono le schiavitù. L’uomo è l’unico essere che si può prendere cura, non solo di se stesso, ma del prossimo e dell’ambiente che lo circonda.
«La visione cristiana dell’uomo è antropocentrica – ha spiegato Mons.Bresciani – nel senso che egli è al centro di tutto per una responsabilità verso se stesso, verso il prossimo e verso il mondo nel quale si trova. Non dunque un individuo chiuso in se stesso, ma una persona in relazione con gli altri. È quello che già nel IV sec. a.C. affermava il filosofo greco Aristotele: “L’uomo è un animale sociale”. Allo Stagirita fa eco la Sacra Scrittura: “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18). È proprio la Bibbia a fornirci un quadro di come l’uomo non deve essere: Adamo ed Eva si contrappongono addossandosi l’un l’altro le proprie colpe, mentre Caino è l’immagine dell’uomo violento che vuole sopprimere la dignità di suo fratello Abele eliminandolo. Nella ferita del peccato si annida quella concezione dell’uomo descritta dal filosofo Hobbes: “Homo omini lupus” (= l’uomo è lupo all’altro uomo)».
«Ma non è su questa visione che vogliamo costruire la società. – ha concluso – Al contrario, è solo nel riconoscimento reciproco che si può costruire la pace sociale: solo quando affermo nell’altro la mia stessa dignità posso costruire una società più giusta e più equa. Si tratta di mettere in pratica quanto affermato dal giurista romano Ulpiano: “Unicuique suum tribuere” (=dare a ciascuno ciò che gli spetta). Questo significa che la comunità politica no deve guardare la dignità umana come a una benevola concessione, ma come qualcosa da riconoscere all’uomo in quanto suo proprio».
È poi intervenuto Claudio Bachetti che ha esposto la sua relazione collegandola con la sua esperienza personale. Sposato, padre di due figli, il dott. Bachetti ha trascorso sei anni della sua vita in Mozambico. È attualmente presidente provinciale delle Acli, il gruppo che raccoglie le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani, che si occupa prevalentemente di educazione e formazione. Il dott. Bachetti ha osservato come nella prospettiva cristiana la dignità dell’essere umano si fondi sul suo essere a immagine e somiglianza di Dio e sul fatto che per noi cristiani Dio si è incarnato: cosa può conferire all’uomo maggiore dignità di un Dio che si fa uomo? «Se dobbiamo parlare di dignità della persona umana – ha detto Bachetti – dobbiamo però contestualizzare il nostro discorso nel tempo presente che è dominato dalla globalizzazione, cioè dal fatto oggi ci sono possibilità di stringere relazioni e entrare in contatto con tanti altri esseri umani come mai prima era accaduto nella storia dell’umanità».
«Oggi le nostre azioni ricadono, anche se non ce ne accorgiamo, su persone che magari neppure conosciamo. – ha aggiunto – Questo comporta da parte nostra un richiamo maggiore alle nostre responsabilità. È necessario pertanto pensare allo sviluppo integrale della persona umana partendo innanzitutto dai più deboli. La riflessione del dott. Bachetti si è lasciata ispirare da Dt 24,20: “ E quando scuoterai i tuoi ulivi, non tornerai per ripassare i rami. Le olive rimaste saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova”. In questo passo si possono individuare quattro categorie di persone: il lavoratore, lo straniero, l’orfano (ovvero il minore) e la vedova (ovvero la donna) sulle quali puntare la propria attenzione. La questione del lavoro ci porta a considerare il fatto che il 94% della ricchezza mondiale sia in mano al 20% della popolazione e tale percentuale corrisponde grossomodo con le nazioni che sono state raggiunte dall’annuncio del Vangelo. Si parla oggi molto di stranieri, ma chi è oggi lo straniero? Basta pensare che oggi un milione di ragazzi che frequenta la scuola italiana non ha la cittadinanza italiana. Per quanto riguarda i minori, è proprio attraverso la loro educazione che si può promuovere la dignità della persona umana».
Il tema della donna è stato affrontato in maniera originale dal dott. Bachetti, che ha riletto l’episodio evangelico in cui sono protagoniste Marta e Maria. Generalmente il brano è interpretato come un elogio della contemplazione a scapito dell’attivismo, invece, secondo il dott. Bachetti, in accordo con alcuni esegeti, Gesù elogia Maria per aver compiuto ciò che solo agli uomini al tempo era permesso, cioè sedersi ai piedi di un maestro per essere suoi discepoli. Sulla scia del passo biblico e stimolati dalle riflessioni dei relatori, i partecipanti alla Scuola di formazione socio-politica si sono divisi in 4 gruppi di lavoro: la dignità del lavoro tra opportunità, limiti e diritti; la dignità degli uomini senza patria e senza diritti; la dignità della donna tra cultura occidentale e culture straniere; la dignità dei minori con famiglia e senza famiglia.
Il prossimo incontro si terrà sabato 18 maggio dalle ore 15 alle ore 18,30 sempre presso il Centro Biancazzurro di San Benedetto del Tronto. Relatori d’eccezione saranno, Don Bruno Bignani, direttore nazionale dell’“ufficio della Pastorale sociale e lavoro” e Sauro Rossi, segretario regionale della Cisl Marche.
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