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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Andrea Vitali presenterà il libro “Certe fortune” domenica 7 aprile, ore 18, all’Hotel Progresso di San Benedetto. A conversare con lo scrittore sarà Francesca Santori. L’evento è organizzato da “I Luoghi della Scrittura” e dalla Libreria “La Bibliofila” con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione comunale e della Regione Marche. Andrea Vitali – Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo nel 1989 con il romanzo “Il procuratore”, che si è aggiudicato l’anno seguente il Premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il Premio Letterario Piero Chiara con “L’ombra di Marinetti”. Approdato alla Garzanti nel 2003 con “Una finestra vista lago” (Premio Grinzane Cavour nel 2004, sezione narrativa, e Premio Bruno Gioffrè nel 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il Premio Bancarella nel 2006 (“La figlia del podestà”), il Premio Ernest Hemingway nel 2008 (“La modista”), il Premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il Premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del Premio Strega (“Almeno il cappello”), il Premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (“Olive comprese”). Nel 2008 gli è stato conferito il Premio letterario Boccaccio per l’opera omnia e nel 2015 il Premio De Sica.
IL LIBRO
«Alle prime ore del 5 luglio 1928, come concordato, Gustavo Morcamazza, sensale di bestiame, si presenta a casa Piattola. Il Mario e la Marinata, marito e moglie, non avrebbero scommesso un centesimo sulla sua puntualità. Invece il Morcamazza è arrivato in quel di Ombriaco, frazione di Bellano, preciso come una disgrazia, portando sull’autocarro il toro promesso e due maiali, che non c’entrano niente ma già che era di strada… Il toro serve alla Marinata, che da qualche anno ha messo in piedi un bel giro intorno alla monta taurina: lei noleggia il toro e poi lucra sulla monta delle vacche dei vicini e sulle precedenze, perché, si sa, le prime della lista sfruttano il meglio del seme. Ma con un toro così non ci sarebbero problemi di sorta. Se non lo si ferma a bastonate è capace di ingravidare anche i muri della stalla. Almeno così lo spaccia il Morcamazza, che ha gioco facile, perché la bestia è imponente. Ma attenzione: se un animale del genere dovesse scappare, ce ne sarebbe per terrorizzare l’intero paese, chiamare i carabinieri, o solleticare il protagonismo del capo locale del Partito, tale Tartina, che certe occasioni per dimostrare di saper governare l’ordine pubblico meglio della benemerita le fiuta come un cane da tartufo. E infatti…»
Con “Certe fortune” torna sulla scena allestita da Andrea Vitali il maresciallo Ernesto Maccadò. Già alle prese con gli strani svenimenti della moglie Maristella, che fatica ad ambientarsi, “il maresciallo deve anche destreggiarsi tra la monta taurina, la prossima inaugurazione del nuovo tiro a segno e un turista tedesco chiuso a chiave nel cesso del battello: quanto basta per impegnare a fondo la pazienza e la tenuta di nervi perfino di un santo”.
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