di AMERICO MARCONI –
Più di 200 scienziati nell’Event Horizon Telescope (Eht) sono riusciti a elaborare, grazie alle immagini provenienti da 10 radiotelescopi posti in varie zone del mondo, la prima fotografia di un buco nero. È un cerchio di fuoco intorno ad un centro nero, non sembra un granché eppure è stata definita la foto del secolo. Paragonabile per importanza alla scoperta del telescopio di Galileo Galilei e allo sbarco dell’uomo sulla Luna.
Ma come si forma un buco nero? Diciamo subito che è uno dei fenomeni più misteriosi dell’universo. Un fenomeno che si verifica alla morte di una stella che abbia una massa almeno 20 volte più grande del nostro Sole. Quando all’interno di questa grande stella si fermano le reazioni nucleari, la stella implode su stessa; poi avviene una gigantesca esplosione chiamata supernova. In quel momento viene lanciato nello spazio la materia più esterna mentre il nucleo collassa. Nel collasso si raggiunge un punto di densità infinita con grandissime forze gravitazionali che tutto risucchiano: è un buco nero.
L’ammasso di galassie al quale appartiene il buco nero fotografato si chiama M87, distante 55 milioni di anni luce dalla Terra. Dove M sta per Charles Messier, un astronomo francese, che la scoprì nel 1781. Questo enorme ammasso ruota su stesso come le lancette dell’orologio e in mezzo a questo vortice c’è il buco nero, il fenomeno (monstrum in latino), ben 6,5 miliardi di volte più grande del Sole. Nero, come tutti i mostri, ma circondato da un anello di luce che si forma nell’attimo in cui la materia viene inghiottita. E questa materia inghiottita dove va a finire? Insomma dentro un buco nero cosa succede? Non lo sappiamo ancora. Se non terminasse con una domanda d’altronde che scienza sarebbe?
Noi terminiamo con una frase del grande filosofo Immanuel Kant, che visse nel XVIII secolo. Una frase che fece incidere sulla sua tomba: «Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me».
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