di REDAZIONE –
RIPATRANSONE – Il gruppo consiliare “Progetto Paese” esprime il proprio disappunto per l’evidente stato di degrado e abbandono in cui versa il Palazzo delle Associazioni di Ripatransone. Il “grido di dolore” arriva dai consiglieri Antonio De Angelis, Luca Vitale, Roberta Capocasa, Giada Pierantozzi, i quali ricordano le antiche origini della struttura. «Esiste a Ripatransone un Palazzo, oggi chiamato Ex Onmi, che fu costruito, grazie alla legge del 10 dicembre 1925, allo scopo di proteggere e tutelare madri e bambini in difficoltà. L’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia, indicata con l’acronimo Onmi, venne sciolta nel 1975 ed il Palazzo divenne di proprietà comunale.» affermano «Negli anni tale palazzo venne chiamato Palazzo della Sanità poiché la Asl dell’epoca lo utilizzò per gli ambulatori di radiologia e di medicina specialistica, spendendoci per la messa a norma, compreso un ascensore, la somma di 280 milioni di lire. L’intento era quello di averlo a disposizione per 30 anni, ma poco tempo dopo gli ambulatori vennero trasferiti, tornando presso la Rsa, meno che il gabinetto di radiologia che la comunità ripana, e non solo, perse definitivamente».
«L’Amministrazione comunale chiese, quindi, alla Asl il Palazzo per metterlo a disposizione della Comunità, tanto che ancora oggi è chiamato Palazzo delle Associazioni. – continuano De Angelis, Vitale, Capocasa e Pierantozzi «Ecco com’è ridotto questo enorme palazzo dopo 15-20 anni di diverse amministrazioni che hanno pensato a tutto, meno che alla tutela del proprio patrimonio: finestre rotte, tapparelle rotte, porte rotte, canali di scolo e grondaie che non ci sono più e non mancano topi in giro. Soprattutto è presente un vecchio impianto termico che fa spendere circa 15.000,00 euro annui, tanto da costringere il Commissario Prefettizio, su segnalazione della Responsabile dell’Area 2, Economia Finanziaria, ad inviare diffide di pagamento alle Associazioni prima della scadenza del suo mandato. Sarebbe doveroso sapere anche come hanno risolto questa problematica».
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