di REDAZIONE –
CAMERINO – Prende il via nel pomeriggio di oggi, venerdì 7 giugno, “Unicamfest”, il festival paesologico di Camerino, sotto la direzione artistica del poeta e paesologo Franco Arminio. Poesia, musica, performance ma anche eventi per riflettere, discutere, divertirsi, saranno al centro delle tre giorni di Camerino. «A Camerino c’è un’antichissima e importante università. Il bellissimo paese dell’entroterra marchigiano – sottolinea Franco Arminio – è stato duramente colpito dalla lunga sequenza sismica dell’Italia centrale. Attualmente quasi tutto il centro antico è zona rossa, cioè è interdetto a residenti e visitatori. L’Università svolge regolarmente la sua funzione didattica, ma il Rettore e i suoi collaboratori sono consapevoli che bisogna lavorare anche per stimolare il processo di ricostruzione e più in generale il ragionamento sulle prospettive economiche e sociali del territorio. L’idea dell’Unicamfest nasce dal desiderio di avere un momento di festa e di riflessione all’insegna del connubio tra poesia e politica».
Oltre a momenti di riflessioni e discussione con rappresentanti degli enti, delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese del territorio, ci saranno anche vari momenti artistici e musicali: il cuore del festival saranno le conversazioni che Franco Arminio avrà con Fabrizio Barca, Giovanni Lindo Ferretti e Brunori Sas. Sabato 8 giugno, alle ore 11.30 presso la Sala Convegni del Rettorato, Arminio e Fabrizio Barca converseranno sull’Italia interna, mentre “L’Italia profonda” sarà il tema della conversazione di Arminio con lo scrittore Giovanni Lindo Ferretti, in programma sempre sabato presso l’Agorà del Campus universitario a partire dalle ore 21.30. Sarà la conversazione sulle storie incrociate tra Arminio e Brunori Sas, a concludere il festival domenica 9 giugno a partire dalle ore 16 sempre presso l’Agorà del Campus universitario Un altro momento importante saranno i parlamenti comunitari previsti nel pomeriggio dell’otto giugno, con brevi interventi in cui ognuno potrà raccontare la sua passione civile.
Dal 7 al 9 giugno, quindi, a Camerino si creerà una comunità provvisoria formata dalle persone invitate, dalle persone che verranno a vedere il festival e dagli abitanti del luogo. «È un modo per resistere – conclude Arminio – alla miseria spirituale dei nostri tempi. Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo delle montagne e Camerino può essere un laboratorio di un nuovo pensiero e di una nuova percezione del mondo». Il programma dettagliato del festival è disponibile nel sito www.unicam.it
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