di REDAZIONE –
Cuore dell’evento sono stati gli incontri di Arminio con Fabrizio Barca, Giovanni Lindo Ferretti e Brunori Sas –
CAMERINO – Tre giorni tra poesia, musica, performance ma anche eventi per riflettere, discutere, divertirsi: questo è stato “Unicamfest”, il festival paesologico di Camerino, ideato e diretto dal poeta e paesologo Franco Arminio. «A Camerino c’è un’antichissima e importante università. Il bellissimo paese dell’entroterra marchigiano – sottolinea Franco Arminio – è stato duramente colpito dalla lunga sequenza sismica dell’Italia centrale. Attualmente quasi tutto il centro antico è zona rossa, cioè è interdetto a residenti e visitatori. L’Università svolge regolarmente la sua funzione didattica, ma il Rettore e i suoi collaboratori sono consapevoli che bisogna lavorare anche per stimolare il processo di ricostruzione e più in generale il ragionamento sulle prospettive economiche e sociali del territorio. L’idea dell’Unicamfest è nata proprio dal desiderio di avere un momento di festa e di riflessione all’insegna del connubio tra poesia e politica».
Dopo la cerimonia inaugurale, il festival ha avuto l’avvio con letture, musiche, ed emozionanti performance artistiche nelle poche vie aperte nel centro di Camerino con Amalia Franco, Rino Locantore, Caterina Pontrandolfo e Daniela Ippolito. Molto partecipati sono stati i parlamenti comunitari con brevi interventi in cui ognuno ha potuto raccontare la sua passione ed il suo impegno civile nonché i momenti di riflessione e di discussione con rappresentanti degli enti, delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese del territorio.
Il cuore del festival sono state le conversazioni che Franco Arminio ha avuto con Fabrizio Barca, Giovanni Lindo Ferretti e Brunori Sas. Arminio e Fabrizio Barca hanno conversato sulle strategie per l’Italia interna, mentre “L’Italia profonda” è stato il tema della conversazione di Arminio con lo scrittore Giovanni Lindo Ferretti. L’intreccio di musica e versi tra il paesologo ed il cantautore Brunori Sas nello splendido anfiteatro del campus universitario ha invece chiuso magistralmente il festival nel pomeriggio di domenica 9 giugno. Dal 7 al 9 giugno, quindi, a Camerino si è creata una comunità provvisoria formata dalle persone invitate, dalle persone che sono venute a vedere il festival e dagli abitanti del luogo.
«Abbiamo creduto fin da subito – ha sottolineato il Rettore Unicam, Claudio Pettinari – nella bellissima iniziativa proposta da Franco Arminio e abbiamo voluto condividere con lui questo percorso che nel fine settimana ci ha fatto riflettere e discutere su quanto si può fare per rilanciare il nostro territorio. Visto il successo dell’iniziativa ho espresso il desiderio di poterla ripetere anche il prossimo anno». «È un modo per resistere – ha concluso Arminio – alla miseria spirituale dei nostri tempi. Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo delle montagne e Camerino può essere un laboratorio di un nuovo pensiero e di una nuova percezione del mondo».
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