Revival Léo Ferré, a volte anche le cose belle ritornano

di ROSITA SPINOZZI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono poche le cose che non deludono mai nella vita: il Festival Ferrè è una di queste. Ma anche un Revival dedicato al “più francese degli chansonniers”, come lo definì il celebre collega Gilbert Becaud, non è cosa da sottovalutare. Anzi. Ha il sapore di una conferma, della volontà di coniugare la tradizione e il rinnovamento attraverso una eccellente varietà artistica, perchè l’opera somma del grande Léo Ferré è troppo bella e preziosa per essere tenuta prigioniera in uno scrigno dorato destinato soltanto a pochi eletti cultori, trasuda troppa verità per essere salvaguardata da contaminazioni. Pertanto era impensabile un’estate che non portasse con sé quell’alone di pura bellezza che ha permeato il patrimonio artistico di Ferré. Eventi del genere bisogna meritarli, ed è un vero dono quello che negli anni hanno sempre fatto alla città il prof.Giuseppe Gennari (presidente del Centro Léo Ferré) e  Maurizio Silvestri, cuori pulsanti di un Festival che ha avuto il pregio non solo di far volare alto a livello internazionale il nome di San Benedetto del Tronto, ma anche di aver avvicinato le nuove generazioni ai contenuti musicali e poetici dell’immenso Léo Ferré.

Pertanto sabato 15 giugno tornerà finalmente il sorriso nel volto di quanti, come me, reputano indispensabile il Festival. Dobbiamo, quindi, essere grati al Centro Culturale Ferré di San Benedetto del Tronto e all’Accademia Musicale Internazionale Maria Malibran di Altidona, che hanno dato vita a due straordinari eventi dedicati a Ferrè che avranno luogo nello Chalet-Enoteca vinoammare (concessione 80), ad ingresso gratuito. A partire dalle ore 21,15 si esibiranno per il “Revival Léo Ferré” Roberto Nardin, Lucio Matricardi, Paolo Cristalli, Têtes de Bois, Rossella Marcantoni con David Martelli, Gerardo Balestrieri. Seguirà domenica 16 giugno alle ore 5,30 il “Concerto all’alba” con i Têtes de Bois in trio. Sarà un meraviglioso omaggio a Ferrè, unico nel suo genere e permeato dalla presenza di astri che da sempre gravitano intorno ad un festival che brilla di luce propria.

Un plauso dunque all’inarrivabile prof.Gennari, deus ex machina insieme a Maurizio Silvestri di un evento che rende lustro al tessuto culturale della nostra città. Unica nota triste, l’assenza di Paolo de Bernardin che, sono certa, assisterà al Revival dalla più autorevole sede del Cielo. Mi mancherà il tradizionale “scambio di idee” di fine serata, accompagnato dal suo luminoso sorriso. Dopotutto ha ragione Maurizio Silvestri nell’affermare che a volte anche le cose belle ritornano. E quando ritornano, dobbiamo tenercele strette.

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