di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella splendida cornice della Palazzina Azzurra si è svolta l’edizione 2019 del Premio alla giovane promessa del panorama letterario italiano, evento organizzato dall’associazione “I Luoghi della scrittura” e condotto dal suo presidente Mimmo Minuto, dal vice Direttore della Casa Editrice Baldini & Castoldi, dai membri del Comitato tecnico del premio rappresentati da Adelia Mecozzi e Sonia Loffreda e con il patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto, rappresentato dal consigliere Gianni Balloni. La scelta quest’anno è ricaduta su Loreta Minutilli, che ha ottenuto l’unanimità dei voti col suo originalissimo “Elena di Sparta” (edizioni Baldini & Castoldi), già finalista al Premio Calvino e attualmente finalista al Premio delle arti Ennio Flaiano.
Classe 1995, Loreta Minutilli è nata nella provincia di Bari dove ha frequentato il Liceo classico e si è poi laureata in Fisica. Ha esordito nel 2015 con il racconto “L’universo accanto”, classificandosi tra i finalisti al Premio Campiello Giovani. Una passione per gli studi umanistici e la letteratura coltivata di pari passo con quella per le scienze, questo è il segreto del singolare approccio a un mito greco che nelle pagine del suo romanzo trasforma in un personaggio contemporaneo, secondo una prospettiva differente rispetto a quella adottata da chiunque abbia scritto al riguardo. “Elena di Sparta” è una donna di straordinaria bellezza che, però, fin da piccola paga un prezzo per questo suo dono. Rapita e stuprata da Teseo, ricondotta a casa dai fratelli e data in sposa a Menelao che quasi neppure conosce, diventa moglie, madre e Regina di Sparta, entro il confine di un tracciato di vita ben definito da altri per lei.
Una donna praticamente muta in una società patriarcale e maschilista. Elena, però, vuole trovare la maniera di farsi ascoltare. Fugge con Paride alla volta di Troia nella speranza di trovare una società più moderna e aperta nei confronti delle donne, pur sapendo che sarà per sempre ricordata come la causa di una guerra anche se, in realtà, non ha colpe. Troverà la maniera di essere ascoltata e guardata non solo per il suo aspetto fisico, e conquistare il suo posto nella storia. Pur nelle sue vicende epiche, “Elena di Sparta” perde la sua collocazione temporale per diventare poi un po’ tutte le donne, l’abitante di uno spazio femmineo di qualunque periodo storico. Un grumo di pensieri in continua evoluzione.
Questa la motivazione del premio: «Per l’originalità della storia, che conferisce realisticità e umanità ai personaggi del mito, facendone un ritratto oggettivo senza esaltarli o prenderne necessariamente le parti e che, in particolare, restituisce dignità e spessore al personaggio di Elena di Sparta. Per l’abile costruzione dell’impianto narrativo che affida il racconto alle parole e alle menzioni di Elena, la cui voce rappresenta quella di tutte le donne in cerca di libertà, indipendenza ed emancipazione al di là del cliché della bellezza che è potere e condanna. Per la maturità dello stile nonostante la giovane età dell’autrice, fluido e scorrevole e, al tempo stesso, ricco e pregnante. Per essere riuscita a dare un taglio attuale al tema della condizione femminile nell’antichità rendendolo universale attraverso la duplice figura di Elena mito ed Elena donna di ogni epoca e luogo».
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