di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Archiviato il grandissimo successo di pubblico e critica di “Armonie in Controluce”, concerto all’alba che ha visto partecipare alla Beach Arena oltre mille spettatori, sabato 17 agosto sarà possibile assistere ad una emozionante rappresentazione in Piazza Bice Piacentini, nel Paese Alto di San Benedetto del Tronto (in caso di pioggia lo spettacolo si svolgerà presso il Teatro Concordia). Dopo la “Tosca” di Puccini nell’agosto 2016, la “Vedova Allegra” di Lehar e la “Traviata” di Verdi ad agosto e dicembre 2017, la “Carmen” di Bizet e “La Bohème” di Puccini ad agosto e dicembre 2018, continua il viaggio culturale voluto dal Comune di San Benedetto del Tronto, che vede questa volta l’esecuzione dell’adattamento per voci soliste, quartetto d’archi e pianoforte di una delle più celebri ed eseguite opere del grande compositore marchigiano, “Il Barbiere di Siviglia”.
L’evento è curato nell’organizzazione artistica dall’Istituzione Musicale Antonio Vivaldi in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune, l’associazione “Incontri d’Opera” ed “Eclissi Eventi”. Nel ruolo di Figaro il baritono Franco Alessandrini, di Rosina il soprano Daniela Bertozzi, del Conte di Almaviva il tenore Pierluigi D’Aloia, di Don Bartolo il basso Alessandro Battiato, di Don Basilio il basso Luca Giorgini e di Berta il soprano Chiara Mosca Proietti. Le musiche saranno eseguite dal Quartetto d’archi “Antonio Vivaldi” (Piergiorgio Troilo e Paolo Incicco violini, Emiliano Finucci viola, Daniela Tremaroli violoncello e direzione artistica); al pianoforte dal maestro concertatore e revisore della partitura Massimiliano Caporale. Adattamento, narrazione, costumi (tutti rigorosamente originali) e regia a cura del musicologo Paolo Santarelli, il quale accompagnerà il pubblico nella vicenda storico-musicale introducendo i vari momenti dell’opera.
I biglietti del costo di 10 euro possono essere acquistati in prevendita presso il Caffè Florian a San Benedetto del Tronto, online su circuito Ciao Tickets (info cell. 3924450125 – 0733865994) ed in tutti i punti vendita convenzionati. I biglietti si potranno comunque acquistare il giorno dello spettacolo dalle ore 18 in avanti, presso il botteghino di Piazza Piacentini, Paese Alto di San Benedetto del Tronto.
La Trama dell’Opera
“Il Barbiere di Siviglia” è un’opera in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell’opera era “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”. Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782 (dieci anni prima della nascita di Rossini), riscuotendo un grande successo. Rossini in realtà non aveva nessuna responsabilità sulla scelta del soggetto; fu infatti decisione dall’impresario del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini che voleva commissionare un’opera per l’imminente Carnevale. A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva essere autorizzata dalla censura pontificia e venne appositamente scelto il rodato soggetto de “Il barbiere di Siviglia”, che fu subito approvato.
L’opera narra la storia del Conte d’Almaviva che è innamorato della bella Rosina che però vive con Don Bartolo che ne amministra il patrimonio. Don Bartolo vuole evitare che il conte si dichiari a Rosina perché vorrebbe sposarla lui stesso, così da accaparrarsi il patrimonio. Figaro il barbiere della città, aiuta il conte suggerendogli di corteggiare Rosina spacciandosi per un giovane soldato ubriaco, Lindoro in modo da non destare i sospetti del tutore della ragazza. Rosina dopo una serenata di Lindoro, se ne innamora.
Intanto il maestro di musica di Rosina, Don Basilio riferisce al tutore della ragazza il sospetto che il conte possa essere in città e gli suggerisce di calunniarlo per evitare che Rosina se ne innamori. Dopo una serie di accadimenti e un nuovo travestimento del conte sempre suggerito da Figaro, finalmente i due innamorati riescono a sposarsi.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell’opera di Paisiello. Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l’opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello e diventando una delle opere più rappresentate al mondo.
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