San Benedetto, arriva in Comune il consigliere di fiducia per tutelare i dipendenti

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – É stata recentemente deliberata dalla Giunta di Pasqualino Piunti l’istituzione del Consigliere di Fiducia, una figura  a tutela dei diritti e della dignità dei dipendenti comunali  uomini e  donne. Fortemente voluta dall’Assessorato alle Pari Opportunità, questa figura è stata prevista all’interno dell’ultimo piano approvato delle azioni positive del Comitato Unico di Garanzia (Cug) organismo paritetico per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro ogni forma di discriminazione diretta e indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione e alla lingua. Composto da componenti effettivi e supplenti designati da ciascuna delle organizzazioni sindacali rappresentative e da un pari numero di componenti in rappresentanza dell’Amministrazione, il Cug ha l’obiettivo di costituire un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e all’assenza di ogni forma di discriminazione.

Il Consigliere di Fiducia sarà una figura esterna all’azienda con funzioni di consulenza e assistenza dei lavoratori che si ritengono vittima di discriminazioni e molestie nonché di prevenzione delle stesse secondo quanto stabilito dal codice di condotta attraverso interventi di formazione e d’informazione, e propone interventi migliorativi del clima aziendale. L’individuazione del Consigliere di Fiducia avverrà mediante una selezione comparativa esterna. Entro la prima metà di settembre verrà pubblicato il bando.

«Considero l’istituzione di questa figura un grande atto di civiltà. – afferma l’assessore Antonella Baiocchi – É uno strumento prezioso per il contrasto di quello che io chiamo il Debolicidio, cioè la dilagante tendenza a gestire le divergenze (di pensiero, di cultura, comportamento e atteggiamento) attraverso modalità prevaricatorie: l’interlocutore che si trova nella posizione di forza (fisica, economica psicologica, di ruolo) tende a prevaricare l’interlocutore che si trova in posizione di debolezza. – aggiunge Baiocchi –  È una modalità figlia dell’Analfabetismo Psicologico che interessa la gran parte degli esseri umani e che espone chiunque, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla cultura a diventare sia vittima che carnefice.  A causa prevalentemente del timore di rimanere senza lavoro, l’ambiente lavorativo è uno degli ambienti in cui prevaricazione e violenza si consumano nel completo silenzio, fino ad arrivare al mobbing.  La sfida non da poco, ora,  è far diventare questa figura una presenza veramente attiva e non solamente un involucro vuoto».

Copyright©2019 Il Graffio, riproduzione riservata