di AMERICO MARCONI –
Ancora ho nelle orecchie e negli occhi le parole e l’espressione di Greta Thunberg, riportate dai telegiornali. «Come osate?Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. Eppure io sono una delle persone più fortunate. C’è gente che soffre. C’è gente che sta morendo. Interi ecosistemi sono al collasso. Siamo all’inizio di una estinzione di massa. E tutto quello di cui riuscite a parlare sono i soldi, le favole su una continua crescita economica. Come osate? Se davvero capiste la situazione e continuaste a non agire, significherebbe che siete persone malvagie. Io mi rifiuto di crederlo. Gli occhi delle generazioni future sono puntate su di voi. Se ci deluderete, non vi perdoneremo mai!».
La sedicenne attivista svedese Greta le ha pronunciate a New York per in vertice Onu sul clima, il Climate Action Summit, dinanzi a capi di Stato. Donald Trump l’ha ascoltata per un po’ poi ha ironizzato su un twitt.
Anche a me Greta ha dato sempre fastidio. Ha qualcosa di strano nei modi e nelle parole. Ma da oggi ho cambiato parere. Non sapevo, e non so quanti lo sapranno, che Greta è affetta dalla sindrome di Asperger. Una forma lieve di autismo. Aver letto di questo suo disagio e aver pensato alle difficoltà che ha dovuto superare me l’ha mostrata sotto una luce diversa. E ha spalancato una finestra nel palazzo della memoria.
Era l’anno 1969 e anch’io avevo 16 anni, quando aderii all’appena fondato movimento ambientalista Kronos 1991. Uno dei primi che cercava di sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto dell’ambiente. La data 1991 indicava un termine oltre il quale, senza correre ai ripari, la salute della terra sarebbe stata inevitabilmente compromessa. Una volta esponevamo in piazza, a Grottammare, le foto di come era ridotta la foce del fiume Tesino. Piena di bottiglie, plastica, immondizia di ogni genere. Altro che oggi, in cui si è creato un microambiente che favorisce la riproduzione di anfibi e uccelli. Ebbene passò un anziano signore, amico di mio padre, che mi guardò, come si guarda un matto, e disse: «Ma perché non vai a studiare invece di stare qui?!».
Anche Papa Francesco nella giornata di preghiera per il Creato ha detto: «L’emergenza climatica chiama tutti a rivedere le scelte quotidiane su alimentazione, consumi, viaggi, acqua e energia. Nessuno escluso».
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