di REDAZIONE –
Approvata la mozione del consigliere Fabio Urbinati: «Non un atto simbolico, ma una dichiarazione di intenti» –
ANCONA – La Regione Marche dichiara lo stato di emergenza climatica e ambientale approvando, nella seduta di ieri, martedì 1 ottobre, del Consiglio regionale, la mozione di cui primo firmatario è il capogruppo Pd Fabio Urbianti, sottoscritta anche dai Consiglieri Minardi e Mastrovincenzo. Le Marche sono ora la terza delle 20 regioni italiane ad aggiungersi alla schiera delle pubbliche amministrazioni che hanno dichiarato l’emergenza climatica sottoscrivendo l’impegno istituzionale a mettere in atto politiche ed azioni forti e pervasive volte a contrastare la deriva climatica in corso.
«Non solo un atto simbolico ma un’ assunzione di consapevolezza e responsabilità politica ed una dichiarazione di intenti che mira a rafforzare ulteriormente le politiche, le azioni e le iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico e a considerarlo una priorità trasversale ai propri piani e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire». Questo secondo il capogruppo Urbinati, da sempre in prima linea nella difesa dell’ambiente e nella promozione di una economia “green”, è la dichiarazione dello stato di emergenza approvata nella seduta del Consiglio regionale delle Marche di ieri, un documento con il quale la Regione “vuole giocare un ruolo importante anche nei confronti del governo affinchè riveda la sua posizione e dichiari quanto prima lo stato di emergenza, riconoscendo così l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili e volte a non compromettere il futuro delle giovani generazioni”.
Dalla legge regionale n.35 del 27 gennaio 2016 che dispone l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica per il primo periodo fisso e per le cinque annualità successive per i proprietari di nuovi autoveicoli con alimentazione ibrida (benzina-elettrica o gasolio- elettrica, inclusiva di alimentazione termica, o benzina-idrogeno), immatricolati per la prima volta nel corso del 2017 alle agevolazioni per le auto a bassa emissione che vanno dalla sosta gratuita sulle strisce blu allo sconto per l’accesso alle Ztl, passando per le due leggi regionali, la n. 24 del 2018 e la n. 25 del 2018 volte a favorire rispettivamente la diffusione di distributori di prodotti alla spina e del concetto circolare di “ridurre, riusare e riciclare”; la Regione Marche riconosce la lotta al cambiamento climatico e la transizione a un’economica sostenibile come priorità assolute di oggi e dei prossimi anni.
«L’innalzamento della concentrazione di C02 in atmosfera, – riprende il Presidente del gruppo Pd – causa prima dei cambiamenti climatici, ha raggiunto il più elevato livello mai registrato con un valore di 415 parti per milione e le sue conseguenze sono osservabili da vicino, anche nella nostra Regione, con eventi meteo sempre più estremi e frequenti che vanno dai nubifragi alle violente grandinate come quella verificatasi martedì 9 luglio 2019, alle ondate di calore torrido e insostenibile del mese di luglio. Tutto ciò causa danni alla salute al sistema idreogeologico, all’agricoltura e in generale all’economia, alle abitazioni e ai beni di proprietà delle persone come le automobili».
«La svolta ad una economia verde e circolare rappresenta un volano per l’economia regionale e apre la strada a nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali. Riconoscere lo stato di emergenza climatica ed ambientale – conclude Urbinati – significa accogliere le istanze poste dal mondo ecologista e dal movimento di protesta internazionale “Fridays for Future” con una particolare attenzione alla conversione ecologica della nostra società, dando impulso all’economia verde e circolare, all’uso delle fonti rinnovabili al posto dei combustibili fossili, all’efficienza energetica, all’agricoltura biologica, alla riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati. Il contributo che l’assemblea legislativa può dare con l’approvazione di questa mozione è determinante per la risoluzione di una problematica, come quella ambientale, che può essere affrontata solo collettivamente».
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