di REDAZIONE –
ASCOLI PICENO – Il 9 novembre verrà celebrata l’importante ricorrenza dei trent’anni trascorsi dalla caduta del muro di Berlino: un evento centrale per le successive trasformazioni politiche, economiche e sociali del continente europeo. Per l’occasione, ad Ascoli Piceno, è sorto un nuovo Festival Internazionale del Cinema, significativamente intitolato “Corti di lunga memoria”, che ha raccolto più di cinquecento cortometraggi da oltre sessanta Paesi sul tema generale “Memoria storica e tradizione culturale”. Il Festival, che si terrà nelle giornate di giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 novembre, è organizzato dall’Isc “L.Luciani” di Ascoli della dirigente Vincenza Agostini, vincitore del bando di concorso “Cinema per la scuola: buone pratiche, rassegne e festival”, indetto e sostenuto dal Ministero dell’istruzione, dell’istruzione e della ricerca e dal Ministero dei beni e delle attività culturali.
Obiettivo primario del Festival, diretto artisticamente da Alberto De Angelis, è mettere in comunicazione Scuola e Cinema, due realtà con strutture organizzative molto differenti, ma che coesisteranno felicemente nella programmazione di questa iniziativa, realizzata insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. I cortometraggi in concorso rappresentano il meglio della cinematografia europea ed internazionale: due candidati ai premi Oscar (Shok di Jamie Donoughue, sulla guerra in Kosovo; Skin di Guy Nattiv, sull’odio razziale), diversi corti in selezione ufficiale a Cannes, numerose opere candidate e premiate ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento.
La giuria, che ha valutato le opere in concorso, è composta da preparati e referenziati nomi dell’industria cinematografica italiana ed internazionale, che impreziosicono ulteriormente questa prima edizione di un Festival che ha tanti elementi di originalità nel panorama festivaliero italiano ed internazionale: la stretta connessione tra Scuola e il Cinema, la scelta di essere un Festival tematico che accoglie rilevanti spunti civili e culturali, la volontà di intessere un dialogo intergenerazionale nel coinvolgimento degli spettatori più giovani, gli studenti, e delle fasce di pubblico più adulte, la cittadinanza tutta di Ascoli Piceno. La città, che da sempre soffre di un isolamente geografico per la sua penalizzante posizione nell’entroterra, lontana dalle vie di comunicazione più agili e battute, ha l’occasione, attraverso questa manifestazione, di intessere un fecondo dialogo con tutta l’Europa e di aprirsi ad orizzonti nuovi: sulle spalle del suo passato, per guardare meglio al suo futuro.
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