X Factor 13, vince Sofia. Immenso il super ospite Robbie Williams

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Alla fine ha vinto Sofia Tornabene, con un inedito che si è scritta da sola ancora prima di partecipare al programma. Ce l’ha fatta secondo i pronostici che la davano sul podio fin dalle prime puntate di questa che doveva essere l’edizione della svolta e che invece sarà ricordata come una delle più prevedibili. La finale inizia col botto: si apre il sipario con Robbie Williams che regala al Forum di Assago un concerto fantastico, duettando dapprima con un sorprendente Alessandro Cattelan (e chi se l’aspettava? Canta meglio di almeno la metà dei concorrenti di quest’anno!) e subito dopo con ciascuno dei finalisti. È un performer esplosivo e nessuno dei ragazzi è alla sua altezza, ce la mettono tutta ma scompaiono letteralmente accanto a lui, il palco è suo. Il televoto decide che il primo a dover lasciare la scena è Davide Rossi.

Viene annunciato l’ospite italiano della serata. Ultimo. Il più “vecchio giovane” della musica nostrana. Mi rendo conto che, dopo Robbie, il budget a disposizione per gli ospiti sia finito. Ultimo esegue un medley che mi fa lo stesso effetto del latino americano, non so mai quando finisce un pezzo e inizia un altro. La seconda manche prevede un piccolo “best of” dei concorrenti. È la prima volta a X Factor per Samuel  Romano, giudice della categoria “Gruppi” e per l’occasione il frontman dei Subsonica sfodera tutta l’enfasi possibile. Ma neppure le originali barre che ha scritto per presentarli sono sufficienti a mantenere in gara La Sierra. Eh lo so, sono questi i nuovi musicisti, raccontano la poetica della strada, della vita di tutti i giorni, quello che volete, ma io non riesco proprio a convincermi del fatto che la trap sia necessaria.

A giocarsi la finalissima rimangono dunque i Booda e Sofia. Gli opposti. Travolgente e psichedelica la musica dei primi, piatta e melodica quella della seconda. Più il luogo dove esibirsi è grande e più i Booda sembrano a loro agio, fanno spettacolo, sono davvero bravi, ma… che dire del loro inedito? Samuel ricorre al poeta che è in lui.  «La giungla chiama e gli animali sono in festa. Ritmi lontani riecheggiano. Il tam tam dei legni sopra i tronchi compone musica nuova. Loro sono l’elefante che fa crollare il pavimento».  Io avrei optato per qualcosa di più semplice: una scimmia nuda che balla ha potuto vincere Sanremo, perché stasera non può farlo un elefante?

Tocca a Sofia. È intonata, ha un timbro ben riconoscibile, è così timida e impacciata sul palco che fa tenerezza.  Si chiude il televoto. La Fantaghirò di Civitanova ha conquistato tutti e meritato la vittoria. Sono felice per lei, è marchigiana come me, viene dalla città che mi ha regalato alcuni tra gli affetti più importanti, ha solo diciassette anni e si vedono tutti quando consegna il trofeo proprio al secondo classificato perché lei ora deve cantare.

Che dire dei Giudici di questa edizione? Sfera Ebbasta è apparso fin da subito controllato e misurato nei toni, ogni volta prima di aprire bocca guarda con la coda dell’occhio i colleghi in cerca di approvazione. E anche stasera il trend dei suoi commenti è costante. «Grande, hai spaccato.»  Questa sua partecipazione (molto contestata inizialmente sui social) è sembrata dovesse servire a riabilitarlo pubblicamente dopo le polemiche seguite alla tragedia di Corinaldo dello scorso anno in cui, è bene ricordarlo, lui non ha avuto alcun responsabilità. Porta a casa la vittoria di una sua concorrente, direi che gli è andata alla grande.

Samuel Romano è stato in realtà il migliore. Poco personaggio televisivo ma molto a fuoco musicalmente, ha costruito i percorsi più efficaci e con lui per la prima volta in tredici edizioni due band sono arrivate a disputarsi la finale. Malika Ayane è tecnica. Troppo. Ricorda la secchiona della classe, quella che quando la prof. interroga anziché suggerire ai compagni alza la mano perché conosce le risposte giuste. Una grande artista costantemente alla ricerca della perfezione e forse è il motivo per cui nessuno dei suoi ragazzi ha conquistato la finale. La perfezione, con X Factor non c’entra niente.

Mara Maionchi è… Mara. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Dopo aver vinto due edizioni di seguito, quest’anno le hanno appioppato la categoria meno entusiasmante e nessuno dei suoi ragazzi è arrivato in finale. E lei se la ride, si diverte tanto, sempre e comunque. Schietta e diretta nei giudizi, è riuscita a dare i consigli giusti ai concorrenti dei rivali ma mai a pronunciare correttamente il nome della Radio che segue e sponsorizza il programma. Cala il sipario, si spengono le luci, ora inizia la vera gara con le vendite dei dischi e i concerti. In bocca al lupo, ragazzi!

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