di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È un gradito ritorno quello dello storico cineforum “Buster Keaton” che, a partire dal 29 gennaio, propone il primo ciclo della sua nuova staione di proiezioni al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto. S’inizierà mercoledì 29 gennaio alle ore 21.15 con “1945”di Ferenc Török (ingresso libero), per poi proseguire mercoledì 5 febbraio con “La Belle Epoque” di Nicolas Bedos, mercoledì 12 febbraiocon “The Farewell – Una bugia buona” di Lulu Wang, mercoledì 19 febbraio con “Sorry We Missed You” di Ken Loach. Biglietto: 5 euro con tessera Fic (Federazione Italiana Cineforum) – il costo della tessera è di euro 3. La tessera da diritto ad usufruire ad un ingresso ridotto (5 euro) alle proiezioni del venerdì al Cinema Teatro Concordia.
(Per leggere la storia del Cineforum clicca qui Breve storia del Cineforum)
SCHEDA DEL FILM “1945”di Ferenc Török (ingresso libero)
Agosto 1945, la guerra è finita da poco e gli abitanti di un piccolo villaggio della campagna ungherese si preparano ai festeggiamenti per il matrimonio del figlio del notaio del paese. Questa felicità crolla rapidamente quando si sparge la notizia che dalla stazione ferroviaria stanno arrivando due visitatori inaspettati: si tratta di due ebrei ortodossi, appena tornati dai campi di concentramento, con al seguito un misterioso carico di casse di legno. Nella comunità si diffondono immediatamente l’inquietudine e la paura che fatti orribili avvenuti durante la guerra, ormai sepolti o rimossi, possano tornare alla luce. Molti dei paesani saranno costretti a fare i conti con la propria coscienza per i crimini di cui si sono macchiati ai danni degli ebrei che un tempo vivevano con loro.
Il cinema ungherese con i suoi autori è una delle realtà più nuove e stimolanti del panorama europeo, e Ferenc ToroK ne rappresenta senza dubbio uno degli esponenti più talentuosi, sebbene poco conosciuto in Italia. Ispirato a un racconto di Gàbor T. Szàntò e presentato alla 67° edizione della Berlinale, “1945” tratta il tema della Shoah senza mai citarne esplicitamente il dramma, raccontandone la tragicità attraverso le piccole storie di una comunità rurale in un’Ungheria che sta affrontando il difficile periodo di transizione politica e culturale dopo il conflitto mondiale. Con uno sguardo intenso e potente ed una messa in scena elegante ed originale, il film sprigiona sin dall’inizio una sottile carica emotiva, che cresce con l’andamento della sceneggiatura per poi culminare nel finale. Un lungometraggio profondo, elegante e ben girato che scuote l’anima e richiama la nostra coscienza collettiva. Oggi, come sempre, continua a essere necessario parlare al pubblico dell’Olocausto e di quella pagina nera della storia del Vecchio Continente che vide i totalitarismi cancellare ogni traccia di democrazia, coesione sociale e umanità. Ben venga, dunque, la scelta di Török e Szántó di rievocare quanto avvenne, adottando un approccio originale, attraverso il racconto del ruolo dei civili nello sterminio dei loro connazionali.
Ferenc Török è nato il 23 aprile 1971 a Budapest, in Ungheria. Ha ricevuto il premio Béla Balázs, un riconoscimento statale per l’eccezionale successo nel cinema. Török è membro della European Film Academy. Tra il 1999 ed il 2016 ha realizzato numerosi lungometraggi. Il suo ultimo film 1945 (2017) è stato presentato in anteprima alla Berlinale e da allora è stato presentato in diversi festival dove ha vinto importanti premi, tra cui lo Yad Vashem Award al Gerusalemme IFF.
Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata