Sanremo 2020, il Festival in cui è accaduto di tutto

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Lo ricorderemo come il Festival in cui tutto quello che non doveva succedere, poi invece è successo. A cominciare dal record di ascolti nonostante ogni serata sia terminata a notte fonda. Amadeus aveva scelto le donne con cui condividere il palco facendo attenzione che fossero preparate a stargli un passo indietro, si è ritrovato l’amico Fiorello perennemente un passo avanti a conduttore, cantanti in gara, ospiti e giornalisti. Ospite fisso, una presenza simpatica e mai invadente, come no, domandatelo al povero Tiziano Ferro!

Per mesi ce l’hanno menata col rapper mascherato Junior Cally che non doveva essere ammesso alla gara e Achille Lauro che di sicuro avrebbe creato casini. I giovani, sempre loro sarebbero il problema. Nessuno si è preoccupato invece dei Big navigati. Chi si è tolto le scarpe per scendere le scale, chi si è esibito palesemente brillo, chi ha modificato in diretta la canzone per sbeffeggiare il compagno di gara provocandone abbandono e squalifica, per la prima volta in settant’anni di Festival. Tra le canzoni in gara c’era un po’ di tutto, dall’immortale Rita Pavone al rock travolgente di Piero Pelu’ (che ha rubato la borsetta a una spettatrice), dall’atteso ritorno di Irene Grandi alla presenza costante degli Amici di Maria, eppure il podio somiglia a qualcosa di già visto. Ha vinto Diodato con una romanticheria d’altri tempi e in fondo, ai Pinguini Tattici Nucleari mancava solo di far esibire la vecchia che balla. E povero Amadeus, però! Tanta fatica per reggere palco e ospiti fino alle due e mezza di notte e neppure la soddisfazione di annunciare per primo la canzone vincitrice, l’aveva già fatto Sky Tg.

Eppure.. eppure non sono mancate le emozioni, ogni sera abbiamo fatto il pieno di tutto ed è per questo che la formula ha funzionato e questo Festival va promosso a pieni voti. Dall’applauso fragoroso che ha celebrato il ritorno del maestro Beppe Vessicchio, all’intenso monologo di Rula Jebreal dedicato alle donne vittime di violenza, dalla standing ovation per la “rockstar del Tg1” (come lo chiama Vasco) Vincenzo Mollica, alla toccante esibizione fuori gara del giovanissimo Paolo Palumbo, costretto sulla sedia a rotelle dalla Sla. Lezioni che non dimenticheremo perché, come canta Leo Gassman, vincitore della sezione Nuove Proposte, “la vita là fuori non è sempre a colori, ma una cosa è certa, non le importa dei tuoi errori, crollare fa male, ma tu ritorna a sognare”.

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