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ANCONA – «Era un obiettivo che ci eravamo prefissi nel corso di questa legislatura e l’abbiamo realizzato. Non è propaganda perché il “Piano faunistico-venatorio regionale” è finalmente realtà e ne siamo orgogliosi». Commenta con soddisfazione l’assessore regionale alla Caccia, Moreno Pieroni l’approvazione, ieri in Consiglio regionale, dello strumento programmatico che regola in maniera organica la pianificazione del territorio agro-silvo-pastorale, la gestione della fauna e dell’attività venatoria e che era atteso da tempo.
«Siamo tra le prime regioni ad adottarlo – prosegue l’assessore – dopo il passaggio delle competenze della materia dalle Province e occorre sottolineare che è stato redatto anche in tempi relativamente brevi viste le procedure a cui obbliga la normativa statale. É molto innovativo sotto numerosi aspetti perché tiene in dovuta considerazione le osservazioni fatte durante le tantissime audizioni della II Commissione consiliare che ha svolto un lavoro impegnativo e approfondito. Un Piano concertato, dunque, nel senso della partecipazione dei territori, delle associazioni venatorie, ambientaliste e agricole. É un documento fondamentale e molto complesso che per i prossimi anni andrà a regolare le modalità di tutela e di gestione della fauna selvatica fornendo gli indirizzi per una migliore indagine e gestione faunistica delle specie di interesse venatorio e di quelle di particolare valore naturalistico. Un Piano, dunque, organico che non trascura alcun aspetto, da quello geomorfologico del paesaggio, al clima, all’uso del suolo, al territorio agro-silvo-pastorale, la popolazione venatoria regionale e le attività di vigilanza. Abbiamo esteso le aree tutelate superando il minimo di superficie richiesto dalla normativa statale, il 21%, arrivando al 21,7%».
Il territorio regionale marchigiano interessato dalla pianificazione faunistico-venatoria, infatti, conta ben 76 siti Natura 2000 e pertanto è stata prevista la Valutazione di Incidenza del Piano per questi siti. A tale scopo è stato redatto lo studio di incidenza per la valutazione degli impatti potenziali sulle valenze delle Zone Speciali di Conservazione, dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale. Il Piano Elenca le zone tutelate, in particolare le aree protette nazionali e regionali e i siti della Rete Natura 2000), e gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), che rappresentano i principali istituti di gestione faunistico-venatoria. Attualmente nella Regione Marche sono stati confermati 8 Atc e comprendono tutto il territorio regionale al lordo delle aree protette. Per quanto riguarda i danni prodotti dalla fauna selvatica, viene reintrodotto il termine del “risarcimento”, in sostituzione dell’indennizzo.
Largamente condiviso, appunto, l’argomento sugli indirizzi per la realizzazione di interventi di tutela e miglioramento ambientale e di gestione delle pratiche agricole a fini faunistici, per cui corrispondere un riconoscimento economico per la realizzazione degli stessi in favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici, singoli o associati. Un capitolo importante è quello dedicato all’impatto della fauna selvatica sulle attività antropiche con particolare riferimento sia ai danni che alla prevenzione diretta o indiretta degli stessi anche con suggerimenti di metodologie di controllo. Il Piano ha ricevuto anche il consenso di parti della minoranza in Consiglio che lo hanno definito uno “strumento valido che dà risposte certe”.
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