San Benedetto, nasce un nuovo servizio per gli adolescenti a rischio dipendenze

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – San Benedetto sarà sede in Ambito territoriale di un servizio tutto nuovo, destinato ad essere un modello per l’intera sanità marchigiana, che avrà come obiettivo la presa in carico dei minorenni che cercano lo “sballo” in sostanze formalmente non vietate ma la cui combinazione può risultare devastante per gli equilibri psichici.

Martedì 19 febbraio si è svolta a tale scopo una seduta del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale 21 dedicata proprio a questo tema, allargata ai rappresentanti della Polizia di Stato che devono, sempre più spesso purtroppo, affrontare questo fenomeno, e dei servizi delle Dipendenze Patologiche, di Psichiatria, del Consultorio e di Neuropsichiatria dell’Asur e che spesso hanno difficoltà con gli strumenti legislativi esistenti per intervenire. Che questo sia un argomento di estrema delicatezza per essere a cavallo tra competenze in materia sociale dei Comuni e sanitarie, lo testimonia la partecipazione all’incontro del direttore di Area Vasta Cesare Milani e di Giovanni Feliziani, responsabile regionale ASUR dell’integrazione sociosanitaria.

Tutti si sono trovati d’accordo nella necessità di individuare uno strumento specifico di lotta al dilagare del fenomeno che, quando si manifesta con casi di conclamata caduta di giovani nel dramma della dipendenza dallo “sballo”, fatica a trovare una risposta adeguata visto che, dopo la prima presa in carico da parte dei servizi sociali, sul territorio non ci sono che strutture residenziali, in massima parte ospedaliere.

L’idea che è emersa dal tavolo è quella di creare uno specifico servizio, una specie di “Sert giovanile” a carattere semiresidenziale, nel quale i ragazzi con queste problematiche vengano seguiti da professionisti con differenti competenze non solo con interventi medicali ma anche con azioni coordinate in materia di educazione, istruzione, formazione, ricerca di lavoro che consentano loro di ricostruirsi una vita.

La proposta progettuale sarà presto formalizzata con la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra tutti i soggetti del tavolo e San Benedetto del Tronto sarà la sede di questo nuovo servizio che, nelle intenzioni dei rappresentanti della sanità, sarà portato come modello di cooperazione tra istituzioni a livello di Azienda Sanitaria regionale.

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