Macerata, “Identità contadine”: venire al mondo tra ritualità e ospedalizzazione

di REDAZIONE –

MACERATA – Proseguono gli appuntamenti di “Identità contadine 2020”, il progetto culturale legato alla Raci promosso dal gruppo informale Identità contadine con il patrocinio del Comune di Macerata,  ma che dura tutto l’anno il cui obiettivo è contribuire a una riflessione critica sulle questioni che riguardano la produzione del cibo e del lavoro di chi a esso si dedica, sulla condizione di chi nel passato ha prodotto non solo cibo ma cultura, da valorizzare per un presente e un futuro sostenibile sul piano economico, ecologico e sociale, sul mondo agricolo come identità culturale e risorsa da valorizzare.

Il terzo incontro per raccontare l’identità contadina tramite la prospettiva della nascita (tra gravidanza e allattamento) e della famiglia in generale, grazie alla preziosa ricerca fatta dalla mamma marchigiana Silvia Alessandrini Calisti recentemente pubblicata da Giaconi Edizioni (Sani e liberi) e all’esperienza pluriennale dell’ostetrica Patrizia di Pietrantonio che si occupa tra l’altro di accompagnamento alla nascita e parto attivo in acqua, in ospedale e a domicilio, è per sabato 7 marzo alle ore 17 al Museo della tessitura – La Tela a Macerata con ingresso libero.

Per onorare la donna e il contesto familiare da cui proveniamo, il laboratorio di tessitura di Macerata, che da oltre 30 anni preserva per la comunità il valore delle cose, il saper fare, l’attenzione alla storia e l’apertura all’attualità grazie alla pazienza, costanza ed enorme passione di Maria Giovanna Varagona e Patrizia Ginesi, sarà spazio di incontro, di narrazione e di comprensione tra pezzi del corredo, ritualità e modi di dire che mantengono una forza ancestrale, pratiche contadine, nuove consapevolezze e percorsi di scelta del moderno. La ricerca sulle tradizioni locali, memorie materiali e immateriali si fa strumento di comunità. Info: 349 5239761 – identitacontadine@gmail.com

Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata