di REDAZIONE –
ANCONA – Accelerazioni dei pagamenti, anticipi di risorse, misure specifiche per l’agriturismo, sostegno ai comparti del vino e dell’ortofrutta. Sono le principali indicazioni che la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, ha elencato in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova e al presidente della Puglia, Michele Emiliano, coordinatore commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni. “Un contributo”, specifica Casini nella missiva, “per definire un documento unitario condiviso” con misure adeguate a fronteggiare la crisi del mondo agricolo, pesantemente coinvolto nelle conseguenze economiche dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Le indicazioni presentate riguardano una serie di interventi che andrebbero ricompresi nel Piano straordinario di misure per superare l’emergenza Coronavirus. La vicepresidente richiama l’innalzamento dal 50 al 70 per cento dell’anticipo Pac 2020 (Politica agricola comune), a 25 mila euro triennale del de minimis alle imprese agricole (tetto massimo di agevolazioni senza violare le norme sulla concorrenza), l’accelerazione della liquidazione di risorse mediante una semplificazione delle verifiche (con controlli successivi a campione, per pagamenti sotto il milione di euro).
La richiesta è quella di uno snellimento delle procedure, come già previsto a seguito del terremoto, con l’indicazione di alcuni comparti agricoli maggiormente penalizzati dall’emergenza in corso. A partire dalle filiere del fresco (prodotti lattiero caseari e ortofrutta) che rischiano una riduzione dei prezzi di mercato, senza tralasciare misure specifiche per turismo e agriturismo, come la possibilità, per quest’ultimo, di effettuare il servizio a domicilio. Indicazioni vengono fornite anche per quanto riguarda i fondi comunitari, con la deroga al raggiungimento degli obiettivi di spesa 2020 e lo sblocco dei pagamenti delle misure non strutturali del 2019.
Altri due comparti vengono indicati nella lettera: quello enologico (iniziando dalla proroga delle autorizzazioni al reimpianto) e quello delle autorizzazioni per l’acquisto, l’utilizzo e la vendita dei presidi fitosanitari. Il rinnovo dei patentini obbligatori è ostacolato dalle misure sanitarie in atto che non consentono lo svolgimento dei corsi di aggiornamento e degli esami. Un problema che sta coinvolgendo, in Italia, centinaia di migliaia di imprenditori agricoli e migliaia di imprese di vendita e distribuzione.
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