di ROSITA SPINOZZI –
ROMA – «Non ci sarà più una zona rossa, o una zona 1 o 2 della penisola. Ci sarà una Italia una zona protetta. Quindi saranno da evitare ovunque gli spostamenti a meno che non motivate da comprovate ragioni di salute, casi di necessità o motivi di lavoro». Così il premier Giuseppe Conte ha annunciato, nella serata di lunedì 9 marzo, misure più stringenti che i cittadini avranno l’obbligo di rispettare per contrastare l’avanzata del Coronavirus. Il provvedimento, entrato in vigore oggi, può essere riassunto con le parole “Io resto a casa” e fino al 3 aprile estende in tutta l’Italia le regole che finora sono state applicate in Lombardia e in altre 14 Province.
«Le nostre abitudini vanno cambiate, e vanno cambiate ora. Dobbiamo cambiare qualcosa per il bene dell’Italia, dobbiamo farlo subito e ci riusciremo se tutti ci adatteremo a queste norme più stringenti. Se la salute pubblica è un bene che è messo a repentaglio siamo costretti a limitare i diritti. – ha detto Conte – Capisco quei giovani che sono abituati ad andare a fare l’aperitivo, ma purtroppo tempo non ce n’è. I numeri ci dicono che abbiamo una crescita importante nei contagi, nelle persone ricoverate in terapia intensiva e dei deceduti».
Pertanto “saranno da evitare ovunque gli spostamenti a meno che non motivate da comprovate ragioni di salute, casi di necessità o motivi di lavoro. Divieto di assembramenti all’aperto e in locali aperti al pubblico”. «Abbiamo tutti visto episodi dove c’è stata movida e divertimento anche fuori dai locali e dai bar. Non possiamo più permetterci queste occasioni di divertimento che diventano di contagio. – ha aggiunto Conte – Credetemi, non è facile. Sono costretto ad intervenire per proteggere tutti noi e soprattutto le persone più fragili. Oggi è il momento della responsabilità, dobbiamo essere tutti uniti. Penso a tutti i medici, gli infermieri, che stanno facendo di tutto per guarire. Dobbiamo pensare anche a loro che rischiano la propria salute per curare la salute del prossimo».
«La decisione giusta oggi è di restare a casa. Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani, e ognuno deve fare la propria parte. Da oggi valgono in tutta Italia tutte le misure previste per Lombardia e altre province. Per quanto riguarda le manifestazioni sportive, non c’è ragione per cui proseguano, dispiace dirlo ma tutti anche i tifosi devono prenderne atto. Non consentiremo che possano essere usate le palestre per le attività sportive.Sospese le attività didattiche fino al 3 aprile» ha detto il premier Conte «Per gli spostamenti valgono le autocertificazioni, ma devono essere veritiere altrimenti ci si espone ad un ulteriore reato oltre a quello di uno spostamento non giustificato. Non è una prevista una riduzione dei trasporti pubblici, stiamo garantendo la continuità del sistema produttivo. Sullo scostamento del deficit stiamo concordando una richiesta per 7,5 miliardi, stiamo ragionando per una richiesta un po’ più elevata».D
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