di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –
Stiamo vivendo giorni difficili e carichi di incognite. C’è ancora una fetta di popolazione che si ostina a minimizzare, eppure sono finite dappertutto le mascherine, l’Amuchina, i prodotti igienizzanti e persino i singoli ingredienti per fabbricarseli in casa. I medici di base dichiarano di ricevere ogni giorno un numero altissimo di persone che richiedono assistenza anche se sono completamente asintomatiche. Significa che il pericolo è percepito. Questo è un periodo che ricorderemo nei libri di storia e che segnerà nella vita di tutti un “prima” e un “dopo”. Dipende solo da noi quanto un evento così negativo possa trasformarsi in un’occasione di cambiamento, quanto il “dopo” possa diventare migliore del “prima”. Facciamo qualche riflessione insieme.
Abbiamo scoperto che la nostra Sanità, quella di cui spesso parliamo male, è riconosciuta come un’eccellenza a livello mondiale. Ricercatori, medici, infermieri, in questi giorni sono chiamati a fare i salti mortali e stanno dando il massimo, lavorano oltre il proprio turno. Accanto allo slogan #iorestoacasa è comparso quello #iorestoincorsia. Niente pause, tutto procede a ritmi elevati, perché grazie alle scelte politiche scellerate degli ultimi decenni ci sono strutture in cui il personale è sotto organico e le attrezzature scarseggiano. Sono i nostri piccoli grandi eroi, persone che fuori dall’ospedale hanno una vita privata a cui stanno rinunciando, dei figli che non riescono a vedere, dei genitori anziani per cui sono preoccupati.
Alla chiusura delle scuole, i docenti sono chiamati a rispondere con l’e-learning. Da quanto tempo sento dire agli insegnanti, specie i più giovani, che la tradizionale lezione frontale è superata? Bene, questo è il momento di dimostrarlo. Aiutate i vostri colleghi a portare avanti insieme a voi l’attività didattica utilizzando tecnologie multimediali, piattaforme in streaming, YouTube, app dedicate. Questa è una grande scommessa che non possiamo permetterci di perdere. Ne vanno di mezzo le nuove generazioni, quelle a cui abbiamo promesso un futuro.
Mentre si aspettano misure governative di aiuto all’economia, ci sono imprese, associazioni e privati che hanno messo a disposizione gratuita una varietà di servizi, connessione internet gratuita, app di ogni genere soprattutto per la scuola, e poi libri, consulenze per le imprese e molto altro ancora. Il sito www.solidarietadigitale.agid.gov.it ha ricevuto talmente tante offerte che non si riesce ad aggiornarlo in tempo reale. Dateci uno sguardo anche voi.
Li abbiamo derisi, offesi, trattati da untori. I nostri Tg davano ogni giorno i numeri dei loro morti e noi dicevamo che se l’erano cercata. Oggi i cinesi fanno il tifo per noi. La Cina ha appena inviato aiuti massicci all’Italia per affrontare l’emergenza: centomila mascherine di massima tecnologia, ventimila tute protettive, cinquantamila tamponi per effettuare test diagnostici, mille ventilatori per la respirazione assistita e un team medico con i migliori fra scienziati e virologi. Le aziende cinesi presenti in Italia hanno tutte donato mascherine, occhiali e tute protettive per i reparti di terapia intensiva.
Si moltiplicano i gesti di solidarietà. Non mi riferisco solamente ai personaggi della musica, dello sport, agli artisti che aprono raccolte fondi per aiutare gli Ospedali o a tutti quelli che moltiplicano le iniziative sui social (concerti, letture, giochi) per convincere le persone a rispettare le restrizioni e a restare a casa. Parlo della gente comune. A Bari si organizza una raccolta straordinaria di beni di prima necessità provenienti dai ristoratori costretti a chiudere è destinata a famiglie in difficoltà economiche, persone senza dimora, migranti. A Roma, Padova, Torino, in tanti condomini ragazzi e ragazze si offrono di fare la spesa gratis agli anziani del condominio che non possono uscire; a San Giorgio a Cremano lo fanno i volontari della protezione civile. E potrei continuare per ore. Per affrontare l’emergenza ci vorrà tempo. Ci riusciremo. Ma sarà l’amore che ci salverà.
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