di ENRICA LOGGI –
Cara Maria Grazia, il tuo libro è qui con me da lungo tempo, e ne ho percorso le pagine lentissimamente, lasciandomi condurre da te sui tuoi passi quotidiani, regalandomi una sempre rinnovata ispirazione e ricalcando i tuoi ritmi. La materia del tuo operare letterario è semplice, miracolosamente elementare ed incredibilmente intensa. Dopo ogni racconto l’animo di chi legge si sente sospinto come da un vento energico che penetra la vela della sua immaginazione e del suo divenire.
Il tuo vocabolario spirituale è sempre pronto ad afferrare e coronare gli aspetti quotidiani, unici della vita. Il tuo periodare accompagna chi legge sull’impiantito vivace, cosmopolita dei tuoi passi. Ed ecco le tue parole precise, immerse in un candore che ce le restituisce piene di magia, di devota contemplazione. E tu le plasmi con l’amore di un’artigiana, dando un nome a tutte le cose che descrivi, quasi a battezzarle, donandocele una volta per tutte. Leggerti è ripercorrere la storia tua immersa in quella delle tue creature, sorrette dall’alito di un amore spassionato. É raccogliere gli oggetti sfiorati dal tuo sguardo e dalla tua personalissima realtà, immersi nei colori del tuo talento, presenza che custodisce ogni umano vibrare, celebrandone i destinie gli sguardi come accesi una volta e ancora una volta.
Il “personaggio” del titolo è uno sguardo di donna, ed è tuo come quello delle donne dei tuoi incontri, oggetti di infinito rispetto, dipinti miniati e offerti a noi, come alla vita, nelle loro scabre realtà, sagome angeliche che accompagnano il tuo come i nostri giorni. E lungamente ho trovato nella tua prosa le labbra della poesia, che sono uniche e piene di stupore, meraviglia adulta e infantile, con cui ti offri con grande devozione a chi vuol leggere e diventare ospite della tua anima eletta, del tuo sguardo disinteressato, della tua pazienza nel percorrere l’arduo cammino del vivere, ma anche l’estrema soavità che ti permette di entrare nell’anima dei tuoi personaggi ed uscirne come in una resurrezione che vede te e le tue creature offrirsi alla scena del mondo, raccogliendo la multiformità del tuo sguardo benedicente.
Maria Grazia Maiorino, di origine bellunese e residente ad Ancona, ha pubblicato le seguenti raccolte di versi: “E ho trovato la rosa gialla” (Forum, 1994), “Sentieri al confine“ (Scheiwiller, 1997), “Viaggio in Carso“ (Edizioni del Leone 2000), “Di marmo e d’aria” (Manni, 2005), “I giardini del mare” (Pequod 2011), “La pietra salvata” (Il lavoro editoriale,2016). É autrice del romanzo “L’azzurro dei giorni scuri” e delle raccolte di racconti “L’America dei fari” e “ Angeli a Sarajevo” (Gwynplaine Editore).
“Frammenti per un personaggio” (2019) è pubblicato dalla casa editrice “Affinità elettive”.
Di Enrica Loggi è presente su “Il Graffio.online” la nota critica sul libro “La pietra salvata”, al seguente link:
Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata