di REDAZIONE –
ASCOLI PICENO – «Desta sconcerto e rabbia il fatto che nel DPCM del 26 aprile non si faccia alcuna menzione a una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica». É il “grido di dolore” lanciato dalla Cna Picena dopo la conferenza del premier Conte che ha annunciato una riapertura delle attività di parrucchierie, centri estetici e servizi alla persona nel mese di giugno. «Un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti, partecipa in maniera determinante all’economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione. – dichiara Cna Picena – É incomprensibile come nei loro confronti ci sia una totale disattenzione da parte del Governo. Il comparto, a tutela di clienti e dipendenti, può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie. E se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni, che le definisca da subito per consentire di riaprire al più presto. Le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di scelte scellerate come quella di una chiusura così prolungata. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto. É quantomai necessario che il Governo dia subito segnali chiari e risposte certe».
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