di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I consiglieri di opposizione Rosaria Falco e Marco Curzi hanno presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale di San Benedetto relativa Picenambiente ed alcune carenzr che, a loro avviso, caratterizzano i servizi di raccolta e pulizia. Di seguito riportiamo il testo:
«I sottoscrittori della presente interrogazione, Curzi Marco e Rosaria Falco del gruppo consiliare misto, ai sensi dell’art. 42 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, propongono interrogazione a risposta scritta ed orale sulle modalità di svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti e su una voce del bilancio della partecipata Picenambiente Spa.
premesso che
– turisti e cittadini lamentano insistentemente delle irregolarità e carenze nel servizio di raccolta dei rifiuti, in particolare di quelli ingombranti, che restano lungo le strade e vicino ai punti di raccolta per molti giorni o anche per settimane, nonostante la soc.Picenambiente venga regolarmente avvisata, o degli sfalci, la cui raccolta viene procrastinata a tal punto da creare un vero degrado in molte zone della città;
– si lamenta anche una perdurante assenza di pulizia dei cassonetti stradali e dei mezzi di raccolta e trasporto dei rifiuti, luridi e maleodoranti, tanto da creare, con le alte temperature attuali, minacce sia per la salute degli operatori, sia per il decoro e la salubrità dell’ambiente e per l’immagine pessima di trascuratezza e sporcizia della nostra città in piena stagione turistica;
– la dirigenza della società è stata più volte allertata e sollecitata su tale problema, e sul dovere e necessità di provvedere almeno in estate alla pulizia almeno ogni settimana, magari a rotazione, dei mezzi e dei cassoni, ma non pare che le esortazioni abbiano sortito alcun risultato, e peraltro abbiamo notizie del fatto che l’autolavaggio in dotazione alla Picenambiente, che ha comportato un ingente investimento solo pochi anni or sono, non è efficiente e spesso non è utilizzabile in quanto si verificano ostruzioni che causano l’allagamento dello stesso;
– che le difficoltà economiche della Picenambiente non possono avere ricadute sulla qualità e consistenza del servizio pubblico essenziale e quindi sui cittadini e contribuenti, mentre l’Amministrazione comunale, come più volte chiesto, non può lasciare alla direzione della società la più totale libertà nell’esecuzione del contratto di servizio, ma deve attivarsi tramite soggetti assunti ad hoc o tramite un sistema informatico monitorato costantemente, volto al controllo delle modalità, frequenza e appropriatezza degli interventi, sia ordinari e giornalieri che quelli attivabili quando necessario ma comunque compresi tra le prestazioni pagate con la tassa dai cittadini;
– questo controllo operativo infatti si ripercuote direttamente sull’immagine, il decoro e la pulizia della nostra città, e l’Ente socio è tenuto ad esercitarlo;
– nell’ultimo bilancio di esercizio approvato dalla Picenambiente abbiamo notato, tra le poste attive inserite, la voce “proventi finanziari diversi”, dell’importo di circa € 256.000, dunque chiediamo a cosa sia riportabile tale somma, considerando che la stessa nel bilancio non viene in alcun modo commentata né chiarita, nonostante risulti fondamentale nell’economia complessiva e nel risultato del bilancio stesso.
Tutto quanto sopra considerato
gli scriventi consiglieri,
CHIEDONO
– che l’amministrazione torni a sollecitare in modo perentorio la partecipata allo svolgimento di servizi più puntuali, ed in particolare al periodico ed eneludibile, soprattutto d’estate ed in un periodo come quello attuale di allarme sanitario, a tutela di cittadini e turisti, il lavaggio dei cassoni stradali, del suolo ove essi insistono, intriso di percolato, e dei mezzi di raccolta dei rifiuti, ripristinando e rendendo efficiente l’impianto di lavaggio dei mezzi;
-che l’amministrazione relazioni sulle modalità e la frequenza dei controlli sul regolare svolgimento dei servizi cui la soc. Picenambiente si è obbligata sulla base del contratto di servizi in essere con i soci pubblici, considerato che tali servizi sono pagati dai cittadini e sono determinanti per la qualità della vita in questa come in tutte le città;
-si chiede inoltre per quale motivo non si possa attivare un sistema di monitoraggio per avere sempre il quadro esatto della situazione cittadina relativamente al servizio svolto e da svolgere, onde attuare immediatamente i dovuti correttivi, e se si possa in ogni caso verificare l’attualità, congruità ed efficacia delle prestazioni poste a carico della società in base al contratto di servizi;
-si chiede infine a cosa sia riportabile la voce nel bilancio Picenambiente relativa a “proventi finanziari diversi”, per circa 256.000 euro».
Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata