di REDAZIONE –
ASCOLI PICENO – «Il mio primo pensiero va sempre ai giovani, anche riguardo al settore dell’agricoltura, così importante per il Piceno e per l’intera Regione Marche, e al quale mi sento particolarmente legato. Come sempre, penso ai giovani con una proposta concreta. È forte, infatti, il mio sostegno per l’inserimento dei nostri ragazzi nell’agricoltura: affiancati dal sapere e dall’esperienza dei più anziani, i giovani possono rappresentare una risorsa straordinaria per dare prospettiva, continuità e crescita al settore e proprio per questo vanno messi nelle condizioni di avvicinarsi, appassionarsi e studiare per portare il loro contributo all’intera filiera agricola». È questo il pensiero di Paolo D’Erasmo, candidato con il Partito Democratico alle Elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale, per il collegio della Provincia di Ascoli Piceno.
«E anche sulla filiera dell’intero settore primario va fatta una riflessione: l’agricoltura e la pesca vanno consolidate e spinte in modo sinergico per garantire risultati di qualità per l’intera cittadinanza, ovviamente, ma anche a favore di un turismo enogastronomico in costante crescita. – aggiunge D’Erasmo -Il territorio, infatti, deve essere protagonista costante nei sapori oltre che nei luoghi, con offerte differenziate ma sempre valide a seconda delle stagioni. Nelle Marche non c’è un borgo o una città che non possa raccontare una storia legata all’agricoltura o alla pesca. Il settore primario è centrale per le Marche, Regione che oggi vanta numerosi riconoscimenti DOP e IGP a esso legati, e caratterizza fortemente l’intero territorio, oltre a essere un deposito di tradizioni e varietà locali tramandate da generazioni».
«Tante le lavorazioni, le varietà e tanti gli sforzi degli operatori del settore con sapiente esperienza e un occhio sempre rivolto ai nuovi trend, come la vendita all’estero dei nostri prodotti della terra e del mare. – afferma D’Erasmo – La Regione dovrà garantire e incentivare le aziende che operano anche con i mercati esteri attraverso un piano di internazionalizzazione per sostenere e supportare le imprese marchigiane che già vendono all’estero, oltre che nel territorio nazionale, o a quelle che si impegnano a farlo. Sono già tantissime le realtà locali conosciute in Europa e nel Mondo ma, grazie a un piano ad hoc, la crescita non potrà che essere maggiore e a beneficiarne sarà il settore, l’intero sistema economico regionale e la reputazione del Territorio, sempre più famoso anche per i suoi sapori, prima di tutto vino e olio».
«Questo dinamismo, i già importanti passi avanti e i risultati raggiunti nel territorio – come il riconoscimento delle Marche come prima Regione Biologica d’Italia – vanno preservati, difesi e incentivati. La Regione Marche dovrà quindi continuare a garantire attenzione all’intera filiera con proposte concrete puntando – non smetterò mai di ripeterlo – anche sulla forza di volontà e la voglia di imparare e crescere dei più giovani nel settore» conclude il candidato.
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