di REDAZIONE –
MACERATA – «Grazie! Non me l’aspettavo…investirò i 20mila euro del Premio nella mia musica.» ha detto emozionato Fabio Curto vincitore assoluto della 31a edizione di Musicultura Festival della Canzone Popolare e d’Autore, diretto da Ezio Nannipieri. «Ho scritto il brano due anni fa in inglese – ha raccontato Fabio Curto alla stampa – canticchiando una melodia che riassumeva le sensazioni della domenica con le famiglie riunite per strada. È una giornata che ho sempre amato fin da bambino e in cui le persone sono anche più educate». L’ambito Premio finale è stato consegnato sul palcoscenico dello Sferisterio da Paola Promisqui, moglie dell’amato direttore artistico Piero Cesanelli.
Fabio Curto, 32 anni di Acri, con il brano “Domenica” entra nell’albo d’oro di Musicultura e si aggiudica, con i voti del pubblico dello Sferisterio, i 20 mila euro del Premio finale. La sua canzone “Domenica” è una ballata dolce e malinconica, dove ci si sente presi per mano da una voce, con un piede in Nord America e l’altro in Magna Grecia, che sente la verità delle parole pronunciate. Fabio Curto ha prevalso sugli altri tre finalisti: Blindur a cui è andato il Premio della Critica consegnato dalla giornalista Rai Roberta Balzotti, Miele, I Miei Migliori Complimenti che con H.E.R., Senna, Hanami e La Zero hanno condiviso il palco dello Sferisterio di Macerata nelle finali in diretta su Rai Radio 1.
Un serata di grandi emozioni live che ha registrato oltre 170 mila visualizzazioni nelle dirette streaming delle pagine Facebook di Rai 2, Rai Radio 1, Musicultura e che andrà in onda su Rai 2 il prossimo 3 settembre. Enrico Ruggeri, brillante conduttore del Festival, ha aperto la finalissima con una rivisitazione del “Vecchio Frack” di Domenico Modugno. «Musicultura ha fatto la storia della canzone d’autore, in un anno tormentato come quello che abbiamo vissuto questa è un’edizione “temerariamente felice”, grazie agli organizzatori ci ritroviamo a vivere insieme la magia dello spettacolo dal vivo». Sul palco del Festival, la travolgente ironia dei Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr” brano classificatosi terzo allo scorso Festival di Sanremo – e “Ridere”. «La musica ci è mancata tantissimo durante il lockdown, – ha detto Riccardo Zanotti frontman della band bergamasca – il live è il nostro habitat naturale».
A sorpresa , tra gli applausi scroscianti del grande pubblico, Roberto Vecchioni è salito sul palcoscenico dello Sferisterio per omaggiare, emozionato, il suo vecchio amico, Piero Cesanelli, fondatore e storico direttore artistico del Festival, da poco scomparso, con la canzone scritta da Cesanelli “Sopra Milano” e “Mi manchi”, accompagnato dai suoi musicisti Massimo Germini e Lucio Fabbri. «La canzone di Piero “Sopra Milano” ci dimostra cosa significa essere un cantautore” – ha detto Roberto Vecchioni “- I tempi del cantautorato non sono mai morti, e Musicultura contribuisce a mantenerli vivi: è una resistenza, un tesoretto che ci teniamo ben stretto e ce lo godiamo». A Roberto Vecchioni è stata consegnata un’onorificenza per gli alti meriti artistici dal Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato e dal Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari.
Atteso ospite internazionale sul palco di Musicultura Asaf Avidan il cantautore israeliano, marchigiano d’adozione, residente a Pesaro, ha incantato lo Sferisterio con la sua straordinaria voce e rara sensibilità, offrendo “Reckoning Song”, e “Lost Horse”, singolo estratto dal nuovo disco in uscita a settembre “Anagnorisis”. «Nelle Marche ci sono paesaggi stupendi, il cibo è incredibile e la gente è meravigliosa. C’è sia il mare che la montagna, ho comprato una vecchia casa a Monte San Bartolo e l’ho trasformata in uno studio di registrazione – ha raccontato Avidan -“‘Anagnorisis” è la ricerca di un filo comune di tutte le voci che sono dentro di me».
Suggestive note d’autore quelle proposte dalla performance di Francesco Bianconi, già leader dei Baustelle, con “Quello che conta” di Luigi Tenco e “L’abisso”. Chiude l’esibizione, in duetto con Ruggeri, con il brano “A me mi piace vivere alla grande” presentato da Franco Fanigliulo al Festival di Sanremo del 1979. «Il progetto da solista nasce dal bisogno di perdere un po’ il “controllo” – ha raccontato Bianconi, – per scrivere cose più di getto e uscire da quel ‘gioco di enigmistica’ compositivo che c’è con la band».
Apprezzatissima l’esibizione del Gruppo Ocarinistico Budriese prosecutori di una tradizione musicale più che centenaria. Tra gli ospiti della parola Bruno Tognolini, uno dei più grandi autori di poesie e filastrocche per bambinie l’attrice ed autrice Lucilla Giangioni che ha proposto un monologo teatrale di rara intensità, ispirato all’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. Per rivivere le grandi emozioni del Festival Musicultura l’appuntamento è per giovedì 3 settembre su Rai2 in seconda serata.
Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata