di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Mare e rivolta: due potentissime suggestioni che hanno accompagnato sin dall’inizio le nostre vite, indirizzato i nostri pensieri, infiammato le nostre passioni, incarnato i nostri desideri di trascendenza, custodito la nostra voglia condivisa di superare confini e barriere, segnato profondamente le nostre gioie e i nostri dolori. E la storia drammatica del naufragio del Rodi (avvenuto di fronte a Grottammare, alla vigilia di Natale del 1970) è una sintesi paradigmatica del rapporto profondo tra la spietatezza di un mare che tradisce proprio quegli uomini che lo hanno solcato con rispetto, devozione, coraggio e tanta fatica e il grido collettivo di una comunità solidale che si solleva contro l’inerzia di uno Stato incapace di recuperare rapidamente relitto ed eventuali superstiti e spesso fonte di iniquità e ingiustizia: proprio quello che tanti giovani e meno giovani del tempo volevano ribaltare sin dalle sue fondamenta, per renderlo più giusto e rispettoso del diritto di tutti di condurre una vita dignitosa. Fu un moto popolare che non uccise, non distrusse, non suscitò odio ma passione condivisa quello che scosse per giorni la nostra città: e il rapporto profondo instauratosi tra i marinai e i giovani rivoluzionari portò, nell’immediato, al recupero del relitto e delle vittime e, qualche anno più tardi, alla conquista del primo contratto nazionale legato al mondo della pesca».
Sono queste le considerazioni che questa mattina, lunedì 12 ottobre, hanno accompagnato la presentazione delle iniziative in programma per il 50° anniversario del naufragio del Rodi, in particolare del film “Mare e Rivolta” e della pubblicazione di un libro. La conferenza si è svolta alla Casa del Pescatore dove sono intervenuti tra gli altri, gli autori del film, i curatori del libro, i rappresentanti del Laboratorio Teatrale Re Nudo, del Circolo dei Sambenedettesi, dei Teatri Invisibili, del Gruppo Laberinto, di Ikonemi, della Ribalta Picena. Per ricordare la tragedia del Rodi una serie di associazioni che operano da anni nella tutela delle tradizioni e del patrimonio storico e culturale del territorio e di altre che agiscono a vari livelli in ambito artistico (teatrale, musicale, fotografico, cine-documentaristico) hanno dato vita, nel mese di gennaio del 2020, al “Comitato Rodi” e hanno iniziato a collaborare ad un progetto comune (“50 anni dal Rodi: memorie e visioni future”) che ha messo in campo varie iniziative, “con l’obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni ciò che è stato e di rendere un omaggio appassionato a tutti coloro che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della nostra comunità, in un periodo in cui il destino ha legato la gente giusta al momento giusto, cinquant’anni fa, in una città pulsante e viva, attraversata da un grande desiderio di cambiamento e strettamente connessa al suo porto pieno di navi oceaniche”.
Il Comitato si è posto l’obiettivo non solo di aprire una riflessione su quanto è stato, ma, facendo propria la lucida visionarietà degli uomini e delle donne di quei tempi, di contribuire in maniera determinante ad aprire una riflessione sui destini futuri del nostro territorio e della nostra comunità, a stimolare una progettualità, con una pluralità di voci e linguaggi, finalizzata allo sviluppo della città-mare, quella che abitiamo e quella che vorremmo abitare: una città sostenibile, accogliente, solidale, aperta. Alcune importanti iniziative sono state già realizzate: il Circolo dei Sambenedettesi, in collaborazione con le altre associazioni del Comitato e con personalità impegnate a vario titolo in attività culturali, il 6 agosto scorso, in Piazza Bice Piacentini, ha dato vita alla serata Azzurra dedicata al tema condiviso dal titolo “Mare bbille e ‘ngannatore” e, a seguire, ha pubblicato un numero speciale de Lu Campanò, che resta un documento di sintesi molto esplicativo riguardo all’intera tragedia del Rodi.
Il Laboratorio Teatrale Re Nudo presenterà il 24 e 25 ottobre, presso il Teatro delle Energie di Grottammare, all’interno del 26° Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili, il film “Mare e Rivolta”, basato sulle testimonianze e le documentazioni relative a quei giorni e le suggestioni di vari scrittori che hanno dedicato pagine intense a quegli anni e a quegli accadimenti; l’idea era quella di ridare vita ai due sogni che si sono incrociati negli anni ’70 e che hanno segnato profondamente la storia recente di San Benedetto: quello dei marinai di raggiungere il loro “Marocco” sui pescherecci atlantici, a costo di grandi sacrifici, contribuendo in maniera determinante alla crescita economica e sociale dell’intera comunità, e quello dei giovani di allora di dare vita ad un mondo migliore e più giusto.
A dicembre verrà presentato alla città un libro, che è già in fase avanzata di realizzazione. Si tratta di un volume collettivo dove dialogano due tipi di ricerche: una condotta attraverso la scrittura, in cui diverse voci si avvicendano a descrivere, con saggi, brevi racconti, testimonianze e riflessioni critiche, la temperie di quegli anni (tra gli altri Eugenio De Signoribus, Silvia Ballestra, Erri De Luca, Enrica Loggi, Gino Troli, Gianfranco Galiè); l’altra attraverso un percorso visuale, in cui fotografie del tessuto urbano contemporaneo di San Benedetto del Tronto si accompagnano ad immagini prese da archivi privati e pubblici, frame video, volantini, mappe e tanto altro ancora. In appendice è inserita anche la sceneggiatura del film “Mare e rivolta”.
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